Il 29 ottobre è la Giornata Mondiale della Psoriasi (World Psoriasis Day), un appuntamento annuale che vede scendere in campo l’Associazione per la Difesa degli Psoriasici (ADIPSO) impegnata nella campagna di sensibilizzazione rivolta sia alle istituzioni sociosanitarie sia al pubblico, nell’ambito di una patologia sottovalutata come è, appunto, la psoriasi.
Psoriasi VS Autostima
“Molte persone guardano la persona a sinistra senza notare altro che qualche macchia qui e lì, senza far caso a ciò che c’è davvero sotto”. La “persona a sinistra” alla quale l’attrice Ciena Rae Nelson si riferisce è lei stessa, in un autoscatto che ha pubblicato sul suo profilo Instagram dove il trucco le copre una serie di macchie sul volto, conseguenza della psoriasi.
Una malattia infiammatoria cronica della pelle che è anche un’avversaria dell’autostima, ma con la quale occorre imparare a convivere. Il forte prurito e l’ansia sociale, infatti, sono problematiche che la psoriasi porta con sé, dunque scoprirsi e parlarne diventa basilare. A maggior ragione quando si è un personaggio pubblico. Ma non basta.
Giornata Mondiale della Psoriasi: le piazze italiane come luogo di incontro
Nel corso della Giornata Mondiale della Psoriasi una serie di gazebo allestiti nelle piazze di molte città italiane, nonché centri specializzati presenti sul territorio (i riferimenti sono disponibili sul portale adipso.org) accoglieranno malati di psoriasi e non che necessitano di informazioni in merito alla patologia, ai centri di cura dedicati e alle novità su questa malattia. Medici specialisti volontari offriranno le proprie conoscenze scientifiche e competenze professionali a coloro che lo desiderano. E ancora, i malati di psoriasi o di artrite psoriasica – patologia reumatica infiammatoria cronica associata alla psoriasi – potranno sottoporre all’Associazione i propri problemi quotidiani, per un confronto costruttivo.
Che cos’è la psoriasi
Malattia assai frequente, la psoriasi colpisce milioni di persone in tutto il mondo: si manifesta in donne e uomini in uguale misura e, nella maggioranza dei casi, la sua comparsa avviene in età adulta. Stiamo parlando di una patologia contraddistinta da fasi di remissione alternate a fasi di peggioramento. Certamente, non è una patologia infettiva né contagiosa, ma è complessa e di tipo multifattoriale. Ciò significa che il suo sviluppo è determinato da fattori di tipo genetico, immunologico e ambientale.
In determinati casi, una serie di fattori come forte stress, traumi fisici, infezioni delle vie respiratorie e farmaci possono aggravare, se non addirittura scatenare, la malattia (che può manifestare ripercussioni psicologiche e sociali davvero invalidanti: dall’ansia alla depressione fino all’abuso di sostanze alcoliche).
Una malattia che si può combattere
Attualmente non è ancora possibile sconfiggere la psoriasi ma le terapie a disposizione sono numerose e capaci di lenire le manifestazioni cutanee articolari della patologia – che insieme all’andamento cronico della malattia interferiscono, in modo significato, sulla qualità della vita delle persone che ne sono affette – ottenendo un controllo più che positivo.
Nelle forme lievi le terapie includono prodotti “locali” (dalle creme agli unguenti) e la fototerapia; di contro, nelle forme gravi possono essere utilizzati farmaci per via sistematica (dalle compresse alle iniezioni sottocute). In ogni caso chi soffre di psoriasi deve parlare con il proprio medico o con un dermatologo prima di intraprendere la cura più consona al suo caso.
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