In tempi di bufale e fake news, come possiamo fare a distinguere le notizie false da quelle attendibili? Non c’è un manuale con parametri codificati per analizzare le tante informazioni che circolano nel web. Il buon senso consiglia di verificare che una notizia sia vera prima di condividerla su un social o utilizzarla come comportamento nel caso in cui si naviga alla ricerca di notizie sulla salute. La falsa informazione è molto pericolosa e può fare danni sia online che offline.
International Fact-Checking Day, la giornata contro la disinformazione
Per aiutare gli internauti a districarsi dai tranelli della rete è nata l'International Fact-Checking Day, la giornata mondiale contro la disinformazione che, non a caso, si è celebrata il 2 aprile, all’indomani del giorno del pesce d’aprile in cui tutte le ”bufale” sono ammesse. Per l'occasione è stato coniato anche l'hashtag #factcheckit.
"Non farti ingannare, i fatti contano" è lo slogan del sito factcheckingday.com dedicato alla giornata che contiene una sezione per imparare a distinguere le fake news, ovvero le false notizie di un tipo di giornalismo volutamente mirato alla disinformazione per diffondere bufale attraverso la stampa, i mezzi di informazione o via internet tramite i social media.
Facebook e Google contro le fake news
Piattaforme come Google e Facebook, dopo essere finite nel mirino delle accuse per agevolare la diffusione online di false notizie, di recente hanno dovuto prendere dei seri provvedimenti. Google è entrato nel progetto “First Draft News”, una coalizione di 7 importanti media contro la disinformazione online, e ha creato il sito Google News Lab attivo dal 22 novembre scorso per verificare le notizie pubblicate, consultabili da tutti gli utenti. Facebook ha, invece, messo a punto un filtro contro le bufale online per ora in fase di test negli Stati Uniti e in Giappone.
A schierarsi contro le fake news è stato anche Jimmy Wales, il fondatore di Wikipedia, che ha appena lanciato il progetto Wikitribune, affiancando i suoi collaboratori ai professionisti dell'informazione, con l'obiettivo di pubblicare notizie il più neutrali possibili e, soprattutto, "fact-checked" cioè verificate.
Le regole per verificare una notizia
Ma vediamo in pratica come possiamo fare per verificare se una notizia è una fake news? Il giornalista Craig Silverman, esperto di fact-checking, ha creato un elenco di 6 semplici regole.
- Controlla l’URL: spesso non ce ne accorgiamo, ma il sito su cui stiamo cliccando è una copia di uno più famoso, tipo “il Resto del Casino”, “Rebubblica”, “Il Fato Quotidiano”.
- Leggi la pagina “Chi Siamo”: molti siti che diffondono “fake news” spesso hanno un disclaimer in cui indicano che si tratta di un sito di satira.
- Occhio alle dichiarazioni: se provengono da una persona nota, basta selezionare la frase e lanciare una ricerca su Google tra virgolette. In questo modo si può controllare se le stesse parole sono state riprese anche da altre fonti; in caso contrario, meglio approfondire.
- Segui i link: per vedere se effettivamente portano alla fonte che dice di linkare oppure no; in generale, è meglio essere diffidenti degli articoli che hanno pochi (o nessun) link.
- Fai una ricerca inversa delle immagini: basta andare su Google Immagini e caricare un’immagine sospetta per scoprire se è stata già pubblicata altrove o se si riferisce a un altro evento.
- Cautela: “Se una storia sembra troppo bella per essere vera, oppure provoca una forte reazione emotiva, è meglio calmarsi per un momento”, è il consiglio finale di Silverman.
Le bufale in rete sulla salute
A queste facili regole che valgono per la verifica di qualsiasi notizia pubblicata in rete si aggiunge il decalogo contro le fake news sulla salute, pubblicato da UNASMI, l'Unione NAzionale Medico Scientifica di Informazione.
“Dottore ma è vero che? e bla, bla bla. L’ho letto in internet!”. Sono telefonate che riceviamo quasi quotidianamente da pazienti dai toni ansiosi che pretendono di raccontarci per filo e per segno quello che hanno letto su “Dottor Google” per ricevere rassicurazioni per la salute propria e altrui. Ma la cosa peggiore è che non ti lasciano parlare e non ti ascoltano in quanto sono entrati nel pallone più completo.
Tra le bufale sulla salute che circolano in rete, al primo posto ci sono le fake news sui vaccini: contengono mercurio, provocano l'autismo, sono utilizzati dai medici per vantaggi personali. A seguire, tutto ciò che riguarda la nutrizione, dalle diete con acqua e limone all’uso del bicarbonato come elisir di lunga vita. La coca cola è spermicida e per dormire bene bisogna mettere una cipolla all'interno di un calzino. Le bufale nel mondo della salute sono molto pericolose in quanto rischiano di allontanare le persone che sono in cerca di una speranza di guarigione dalla sanità ufficiale.
Non fermarsi alla prima pagina, distinguere tra informazione e pubblicità, resistere al contagio della psicosi del complotto e soprattutto verificare le fonti. Queste ed altre semplici regole sono le raccomandazioni dettate dal decalogo dei giornalisti scientifici contro le fake news sulla salute.
Il Decalogo dell'UNAMSI
- Verificare la fonte
Verificare chi è il proprietario del sito serve per capire chi ha interesse a veicolare quel tipo di informazione. A seguire, controllare la notizia sui siti istituzionali: Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità, Agenzia Italiana del Farmaco, ospedali e società medico scientifiche. Se il sito consultato riporta fonti di provenienza autorevoli è una garanzia della sua attendibilità. - Accertarsi dell’aggiornamento del sito
La data della pubblicazione è indice dell’attualità di una notizia. Può capitare, utilizzando un motore di ricerca, di arrivare su una notizia vecchia anche di anni. - Cure mediche: evitare “fai da te”
I contenuti in Rete devono avere “solo” uno scopo informativo e in nessun caso possono sostituire la visita o la prescrizione di un medico o il consiglio di un farmacista. - Diffidare delle prescrizioni senza visita
Nessun medico serio farà mai una prescrizione a un malato sconosciuto senza averlo visitato. Diffidare quindi dei siti e degli esperti che indicano farmaci e terapie sulla semplice descrizione dei sintomi. Non è serio, non è professionale e può essere molto pericoloso. - Monitorare il rispetto della privacy
Accertarsi che il proprietario di un sito che gestisce le informazioni sulla salute degli utenti (per esempio attraverso il servizio “l’esperto risponde”) rispetti la normativa sulla privacy e garantisca la confidenzialità dei dati. - Valutare con la giusta attenzione blog e forum
Spesso contengono storie di pazienti che suscitano empatia e coinvolgono emotivamente. Fare attenzione. Sono quasi sempre racconti soggettivi che non è detto abbiano un’affidabilità scientifica. - Occhio ai motori di ricerca
Quando si digita una parola chiave, il risultato della ricerca non mostra un elenco di siti in ordine di importanza, ma la selezione può dipendere da altri fattori. Non fermarsi quindi alla prima ricerca, ma cercare di incrociare più ricerche e più dati. - Non “abboccare” alla pubblicità mascherata
Un sito di qualità deve sempre tenere separata l’informazione indipendente dalla pubblicità che dovrebbe sempre essere palese e dichiarata. - Acquistare con cautela farmaci online
Acquistare farmaci online solo da farmacie autorizzate. In Italia, tali esercizi devono avere sul loro sito l’apposito logo identificativo, comune in tutta l’Unione Europea. Se il sito non è legato a una farmacia, comprare un farmaco online può essere molto pericoloso. - Non cascare nella psicosi del complotto
Nel Web capita spesso di incappare in notizie catastrofiche sull’effetto di vaccini e farmaci. Non perdere mai la capacità di analisi e di critica e confrontarsi sempre col proprio medico.
Vendita online di medicinali: come riconoscere le farmacie autorizzate?
In Italia è autorizzata la vendita online solo dei medicinali senza obbligo di prescrizione. Le farmacie e parafarmacie autorizzate devono contenere su ciascuna pagina del loro sito web il Logo Europeo identificativo, comune in tutta l’Unione Europea, rilasciato dal Ministero della Salute ai venditori online con titolo a commerciare farmaci ai sensi della normativa vigente.
Cliccando sul logo, si sarà rinviati al sito web del Ministero della Salute per verificare se il venditore è registrato nell’elenco di quelli autorizzati. Il decreto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 25 gennaio 2016.