Cosa hanno in comune i campi elettrici, il corpo umano e il cuore? Quest’ultimo è un muscolo che come un motore consente di dare energia a tutto il sistema vitale. Durante la sua attività genera anche una leggera energia elettrica. La depolarizzazione e ripolarizzazione del cuore consente di emettere campi elettrici a bassa intensità. Convertendo l’energia elettrica in meccanica, si produce il movimento del ciclo cardiaco.
Utilizzando appositi strumenti, come un elettrocardiogramma (o ECG), è possibile leggere il segnale elettrico e comprendere se il cuore sta funzionando in maniera corretta. Il tutto si traccia su un foglio sul quale un ago disegna un grafico durante un arco temporale.
Di solito in campo medico si utilizzano quattro elettrodi, uno per ogni arto, con l’aggiunta di altri sei elettrodi sul tronco. Questo permette di avere una misura abbastanza precisa dell’attività cardiaca.
Registrare un ECG con l'Apple Watch: come funziona?
Come fanno dispositivi piccoli come smartwatch a registrare i medesimi dati? A partire dall’Apple Watch serie 4, nel 2018, Apple ha ottenuto la certificazione medica dalla FDA (Food and Drug Administration) per usare l’Apple Watch al fine di generare grafici ECG.
Alla base del sistema c’è la miniaturizzazione e l’utilizzo di un singolo elettrodo, contro i 12 usati dagli strumenti degli studi medici. Appoggiando il polpastrello sulla Digital Crown, la corona digitale dell’orologio posizionata accanto al display, si chiude un circuito elettrico che parte dal sensore che appoggia sul polso.
Leggendo per 30 secondi il passaggio di energia in questo circuito chiuso, elaborando il tutto attraverso degli algoritmi presenti nell’apposita app per Apple Watch, si ottiene un PDF contenente il grafico ECG. Pronto per essere condiviso con il proprio medico.
Quali problemi cardiaci rileva?
Considerando la presenza di un singolo elettrodo e delle dimensioni ridotte dei sensori, l’Apple Watch riesce a rilevare solo tre possibili problemi cardiaci:
- ritmo sinusale: la qualità dei battiti tra i 50 e 100 BPM;
- fibrillazione atriale: la presenza di battiti irregolari tra i 50 e i 150 BPM. Lo smartwatch avverte con una notifica dell’aritmia;
- frequenza cardiaca ridotta o elevata: inferiore ai 50 BPM o superiore ai 150 BPM quando il cuore è a riposo.
Ovviamente un esame ECG effettuato presso uno studio medico consente di rilevare molti più aspetti sulla qualità dell’attività cardiaca. Come ha sottolineato una ricerca della Cleveland Clinic sugli Apple Watch serie 4, quindi la prima generazione di ECG e non la seconda presente nei modelli più recenti, lo smartwatch ha correttamente segnalato il 41% delle fibrillazioni atriali sul campione di 90 pazienti monitorati.
Per quanto riguarda il PDF generato, invece, questi era accurato al 96% rispetto a quelli generati dai dispositivi medici tradizionali. Dati che fanno ben sperare per l’evoluzione di queste tecnologie che al momento hanno già salvato diverse vite. Persone che si sono accorte di avere un ritmo irregolare solo dopo aver ricevuto una notifica sul loro smartwatch.