Roma, 28 apr. (AdnKronos Salute) - Il telefono squilla: è il momento di prendere la pillola. Si punta la fotocamera sul viso per confermare la nostra identità. Viene quindi approvata la dose mostrata e si riceve un 'via libera' quando si mette la compressa in bocca e si beve il classico bicchiere d'acqua. Speciali algoritmi ascoltano e ispezionano viso e gola in cerca di qualsiasi segno che possa segnalare un 'inganno' nella procedura. A fare da 'cane da guardia' della Terapia farmacologica è una nuova applicazione per smartphone, chiamata 'Aicure', in sperimentazione negli Stati Uniti e che potrebbe avere un ruolo importante nel fermare la diffusione della resistenza agli Antibiotici.
A crearla - sottolinea il 'New Scientist' - la start-up newyorkese che ha ricevuto fondi per 19,5 milioni di dollari, un terzo dei quali dal Governo tramite i National Institutes of Health. L'obiettivo è migliorare la Compliance dei trattamenti medicinali. Aicure può essere installata su qualsiasi smartphone con una videocamera, assicura il Chief Scientific Officer dell'omonima società, Alejandro Jaimes. La 'furbizia' del sistema sta nel non comunicare al paziente che ha fatto qualche errore o che è stato 'beccato' a ingannare la App. A essere avvertito sarà direttamente il responsabile della sperimentazione o il medico. David Mischoulon del Massachusetts General Hospital di Boston assicura infatti che l'applicazione sarà utile anche al di fuori degli studi clinici, nella vita reale.
A crearla - sottolinea il 'New Scientist' - la start-up newyorkese che ha ricevuto fondi per 19,5 milioni di dollari, un terzo dei quali dal Governo tramite i National Institutes of Health. L'obiettivo è migliorare la Compliance dei trattamenti medicinali. Aicure può essere installata su qualsiasi smartphone con una videocamera, assicura il Chief Scientific Officer dell'omonima società, Alejandro Jaimes. La 'furbizia' del sistema sta nel non comunicare al paziente che ha fatto qualche errore o che è stato 'beccato' a ingannare la App. A essere avvertito sarà direttamente il responsabile della sperimentazione o il medico. David Mischoulon del Massachusetts General Hospital di Boston assicura infatti che l'applicazione sarà utile anche al di fuori degli studi clinici, nella vita reale.
Ultimo aggiornamento: 10 Maggio 2016
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