L’avvento della digitalizzazione sanitaria ha portato una modernizzazione del processo di prescrizione per tutti i tipi di farmaci, per le prestazioni ambulatoriali e le visite specialistiche mediante ricetta elettronica o, che dir si voglia, ricetta dematerializzata. Ecco come funziona.
L’evoluzione della ricetta elettronica
La ricetta elettronica altro non è che la versione digitale della tradizionale ricetta rossa (per tutti i farmaci di classe A, a carico del Sistema Sanitario Nazionale), e della ricetta bianca (per i medicinali a pagamento, non mutuabili).
È stata introdotta in Italia nel 2016 per la prescrizione solamente dei farmaci in classe A, mentre da maggio 2020 è stata estesa anche a medicinali a base di sostanze stupefacenti e psicotrope (incluse nelle sezioni B, C, D, E) e ai medicinali con forte attività analgesica.
L’ultima novità è arrivata lo scorso dicembre 2020, quando un decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze ha esteso la possibilità, a partire dal 30 gennaio del 2021, di prescrivere attraverso la ricetta elettronica anche tutti i farmaci a pagamento che di solito andavano sulla ricetta bianca.
Come funziona la ricetta elettronica?
Dopo valutazione positiva della richiesta di farmaci presentata dal paziente, il medico si collega ad un sistema informatico identificativo e procede alla compilazione della ricetta medica inserendo il tipo di medicinale, la prestazione e la patologia in essere che giustifica la richiesta.
Il sistema restituisce un codice dentro al quale sono contenuti i dati sanitari del paziente, le sue eventuali esenzioni e il nome del farmaco o della prestazione appena prescritta. Il medico, a questo punto, provvede a trasmettere il promemoria della ricetta elettronica al paziente attraverso e-mail, sms o qualsiasi altro mezzo di comunicazione.
L’elemento che caratterizza la ricetta elettronica è costituito proprio dal numero di ricetta elettronica – identificato come NRE per la ricetta rossa o NRBE per la ricetta bianca – che sostituisce il codice a barre della ricetta tradizionale e serve a identificare in maniera univoca (a livello nazionale) una determinata prescrizione medica online.
Il paziente dovrà solamente recarsi in farmacia, munito di tessera sanitaria, per ritirare il farmaco.
Ricetta elettronica: i vantaggi
La prescrizione di farmaci e prestazioni sanitarie mediante ricetta elettronica ha apportato diversi vantaggi, come:
- un maggior controllo sull’appropriatezza delle impegnative mediche prescritte rispetto alla storia clinica del paziente;
- una riduzione della carta utilizzata;
- una limitata esposizione al rischio di infezioni;
La ricetta elettronica, inoltre, può essere utilizzata su tutto il territorio nazionale col vantaggio per i pazienti di far valere le esenzioni previste dalla propria regione anche al di fuori della stessa, attraverso la semplice presentazione in farmacia del promemoria della ricetta elettronica rilasciato dal proprio medico curante.
La sua validità è di 30 giorni e una volta scaduta non sarà più ritenuta valida.
Ricetta elettronica e coronavirus
La strada verso la dematerializzazione di molti servizi sanitari ha sicuramente l’obiettivo di rendere maggiormente efficiente tutto il Sistema Sanitario Nazionale ma si è rivelata una misura efficace soprattutto per limitare il più possibile gli spostamenti e ridurre la diffusione del nuovo coronavirus.
L’abitudine di recarsi di persona presso studi e ambulatori per richiedere una ricetta medica o prestazioni specialistiche è una pratica superabile grazie alle innovazioni digitali come lo Smart Access, un servizio di Paginemediche che consente di gestire da remoto le diverse richieste dei pazienti e indirizzarli alla tipologia di accesso più idonea in base alle indicazioni del medico.