I modelli di bellezza che trasmettono i mass media identificano la perfezione con la magrezza. Questo bombardamento mediatico ha influenze negative sui giovani, sui loro comportamenti e sulle abitudini alimentari adottate per raggiungere questo anomalo ideale di perfezione.
Che i disturbi alimentari – anoressia e bulimia – colpiscano numerose ragazze è ormai noto, ma non tutti sanno che queste patologie si stanno diffondendo in maniera sempre più preoccupante anche tra i ragazzi: in Italia sono due milioni le persone che soffrono di Anoressia e/o bulimia e circa 200.000 di esse (il 10% circa) sono uomini; la percentuale sale (circa 20%) se si considera la fascia di età che va dai 13 ai 17 anni. Un dato in crescita, se si pensa che fino a qualche anno fa la percentuale maschile di soggetti affetti da anoressia non superava l’1%.
Ma come è possibile riconoscere un ragazzo che soffre di disturbi alimentari? Questo tipo di malattia è socialmente identificata come una problematica femminile ed è associata all’estrema magrezza della ragazza, oltre che all’amenorrea (assenza del ciclo mestruale per lunghi periodi); risulta, quindi, complicato identificare soggetti maschili anoressici o bulimici.
Alle difficoltà diagnostiche si uniscono i modelli sociali ormai consolidati e forvianti: un uomo che mangia molto e spesso non è 'strano' quanto una ragazza e non è anomalo che trascorra lunghi periodi in palestra e curi il proprio corpo. Sono proprio questi, però, i segnali identificativi del maschio anoressico e/o bulimico: un individuo di sesso maschile che cura molto il proprio corpo, utilizza anabolizzanti, spesso anche purganti, e che segue diete ferree per modellare il proprio corpo va seguito e tenuto sotto osservazione da parte di genitori e medici.
Ma non bastano solo questi indicatori; l’assenza di parametri fisici che permettano una immediata diagnosi rendono determinanti i segnali psicologici. Un uomo che soffre di disturbi alimentari ha maggiori preoccupazioni legate al cibo rispetto alle donne anoressiche e ha difficoltà più evidenti anche a livello psicologico: numerosi problemi personali, scarsa autostima, disturbi dell’umore e problematiche familiari.
Ma se per le donne è l’ideale di bellezza il principale responsabile dei disturbi alimentari, per gli uomini si ipotizza un legame con problemi della sfera sessuale. La non accettazione della propria sessualità è una causa frequente dell’anoressia maschile; alcune ricerche hanno evidenziato il legame tra omosessualità e casi di anoressia, con conseguenze di Impotenza e/o abbassamento del livello di Testosterone.
Così come per le donne, anche per i numerosi casi di anoressia maschile non esiste una cura univoca: è necessario procedere per gradi, a seconda del livello di gravità della malattia.
La mancanza di cure specifiche rende fondamentale anche l’attività di prevenzione e comunicazione da parte di scuole e istituzioni per educare e monitorare i giovani nell’età critica, quella pre-puberale. Proprio con queste finalità è stato presentato nei giorni scorsi il Progetto nazionale per la prevenzione di anoressia e bulimia, promosso dal Ministero per le Politiche Giovanili e le Attività Sportive, in collaborazione con il Ministero della Salute, che coinvolgerà proprio gli insegnanti, le scuole, i mass media, il mondo dello sport e le famiglie.