Le fragole sono i frutti dell’omonima pianta, originaria delle Alpi, detta Fragaria Vescia, spontanea in Europa, ma coltivata in moltissime varietà. Il nome è dovuto ai romani che le chiamavano 'fragrans' per il loro intenso profumo.
E le fragole, è bene precisare, pur se dal punto di vista nutrizionale vengono considerate frutti, botanicamente parlando sono in realtà 'falsi frutti': esse infatti sono infiorescenze formatesi in seguito ad ingrossamento dei ricettacoli dei fiori, dal momento che i frutti veri e propri sono quei granuli gialli, contenenti a loro volta un piccolo seme scuro, visibili sulla superficie delle fragole stesse e denominati acheni.
Esse erano conosciute fin dalla notte dei tempi: da reperti archeologici preistorici è emerso che già se ne cibavano i primi uomini; sono menzionate ed anche elogiate in antichi trattati di medicina e di botanica, nella Storia Sacra se ne parla spesso in termini di alimento benefico ed incomparabile dono divino.
Apprezzatissime anche nella società greca classica ed in quella romana, durante il Medio Evo divennero uno dei simboli della tentazione; piacevano altresì alle dame francesi che le mangiavano condite di zucchero e panna, mentre il re di Francia Luigi XIV, il Re Sole, ne era talmente ghiotto da farle coltivare nei giardini della sua Reggia di Versailles.
In generale, però, si trattava di fragole selvatiche; la coltivazione vera e propria ebbe inizio nell’Inghilterra del 1400 ove era particolarmente diffuso il frutto selvatico. Soltanto nel 1700, però, si cominciarono a vederne gli effetti concreti nei giardini e negli orti. Nel 1776, il Secolo dei Lumi e dei progressi delle scienze, fra cui anche la botanica, nacque la fragola intesa in senso moderno, creata dall’incrocio tra due qualità selvatiche americane, la Fragaria Virginiana della Costa orientale degli Stati Uniti e la Fragaria Chiloensis della Costa del Pacifico: da allora si sono susseguiti vari ibridi intesi sia al potenziamento della resistenza alle malattie sia all’incremento delle dimensioni.
Oggi le fragole sono graditissime a molte persone di tutte le età; il sapore dolce, il colore rosso e l’odore caratteristico ne fanno un frutto unico ed inconfondibile, la cui produzione dura dalla fine di marzo a giugno.
Le prime a comparire sono le fragoline di bosco, ormai anch’esse coltivate, piccole, crescono soprattutto in alta montagna, ricercate per il loro sapore, anche se poi non presentano differenze nutritive rispetto alle fragole comuni, le fragole di campo delle quali esistono molte varietà differenti per sapore, consistenza, aroma e colore.
Nell’attuale offerta di mercato le più specifiche sono:
- la Beirubi di forma allungata;
- la Pocahontas di forma rotonda;
- la Gorella di forma a cuore;
- la Carezza di grandi dimensioni e di forma conica regolare;
- l’Alba di forma conica e di maturazione precoce;
- la Roxana di color rosso intenso e di maturazione medio tardiva;
- la Arosa rustica e di forma tondeggiante;
- la Darselect di colore rosso intenso, dolcissima e dalle grandi dimensioni.
Nutrizionalmente parlando, le molteplici proprietà delle fragole sono strettamente connesse alla composizione ricca di Vitamine e di minerali. Le fragole forniscono innanzitutto pochissime calorie: un quantum definibile fra il 27 ed un max di 40/100 gr; tale caratteristica le rende un frutto ideale da integrare a pieno titolo nelle diete dimagranti.
Hanno un contenuto dell’85% di acqua grazie al quale possono ben vantare una potente azione dissetante e rinfrescante; sono inoltre costituite da Carboidrati, quali il fruttosio, il glucosio e lo xilitolo, ed infine da fibre. Importante è la presenza del fruttosio, uno zucchero a basso indice glicemico, che mantiene relativamente costante la glicemia e può pertanto essere consumato con moderazione anche da soggetti diabetici.
Le fragole inoltre, in misura del 50% superiore alle stesse arance, contengono acido ascorbico o Vitamina C, un buon antiossidante come la Vitamina E e i flavonidi cioè le antocianine, quei pigmenti vegetali che conferiscono il colore a questo frutto. Fitonutrienti ed antiossidanti, è bene ricordare, sono gli elementi che aiutano a combattere i tanto temuti radicali liberi. La Vitamina C è coinvolta inoltre nella formazione del collagene, delle ossa, dei denti, dei globuli rossi, aumenta l’assorbimento del ferro e la resistenza alle infezioni ed inoltre riduce il
- acido citrico, importante per la sua azione alcalinizzante e disinfettante per le urine;
- acido salicilico con la sua azione antinfiammatoria ed anticoagulante; strettamente connessa all’acido metilsalicilico è l’azione antireumatica;
- acido malico ed acido ossalico;
- acido folico: la folacina, coinvolto nella produzione dei globuli rossi e bianchi, nella sintesi del materiale genetico e nella formazione degli anticorpi nel sistema immunitario;
- potassio e magnesio, necessari per la trasmissione e la generazione degli impulsi nervosi, cioè per la normale attività muscolare e la buona salute del sistema nervoso;
- calcio, ferro, fosforo ed, in misura minore, Vitamina E.
Né di minore importanza sono le fibre solubili che nel mentre favoriscono l’assorbimento dei carboidrati, aiutano altresì a mantenere equilibrato il livello degli Zuccheri nel sangue. Non contengono grassi saturi, colesterolo, sodio.Tali caratteristiche, oltre a quelle già precedentemente illustrate, conferiscono dunque delle fragole spiccate proprietà nutritive, lassative, diuretiche, battericide, antiuriche, rimineralizzanti e depurative.
Per completezza di informazione è doveroso aggiungere che solo per qualcuno esse possono essere di difficile digestione, mentre in alcuni soggetti predisposti scatenare reazioni allergiche, nel loro insieme definite 'orticaria'. Si ritiene che tali fenomeni siano legati alla loro azione disintossicante e alla gran quantità di sostanze tossiche che vengono movimentate all’interno dell’organismo in seguito alla loro ingestione.
E dunque? Buona fragolata a tutti, ricordandoci di comprare sempre fragole fresche, sode, di color rosso uniforme, di lavarle delicatamente e di condirle solo all’ultimo minuto altrimenti 'cuocciono', diventando molli.