Nel mese dedicato alla psicologia è doveroso ricordare il diritto alla salute mentale. La salute psicologica è una componente essenziale del più ampio diritto alla salute che, come tale, va tutelato nella sua globalità, soprattutto per quanto riguarda l’accessibilità alle cure psicologiche da parte dei cittadini.
4 persone su 100 sono depresse
Lo scenario europeo indica che depressione e ansia sono le patologie più comunemente diagnosticate: a quattro persone su cento è stata diagnosticata depressione, a cinque su cento ansia. Le ricerche indicano che in alcuni paesi dell’Ue come Portogallo, Paesi Bassi o Irlanda, i disturbi legati all’ansia superano i sette casi ogni cento persone. La Grecia è il paese con la più alta incidenza di depressione, seguita da Spagna e Portogallo.
Queste patologie non dovrebbero essere sottovalutate; se non sono curate in tempo e nel modo giusto, finiscono per generare una disabilità molto significativa.
I sistemi sanitari pubblici nazionali non sempre offrono cure per il trattamento di questi problemi. Gli ostacoli maggiori nell’accesso alle cure psicologiche riguardano: il pregiudizio, i tempi di attesa, il numero di professionisti inferiori alle richieste e il fatto che in certi paesi dell’Unione Europea (almeno nove) ci sono dei costi aggiuntivi per accedere alle cure psicologiche.
Servizi di salute mentale agili, accessibili e veloci
I servizi di salute mentale devono essere agili, accessibili e veloci. Una persona in cerca di aiuto ha un disagio psicologico, ha bisogno di una risposta veloce e quasi immediata. Le lunghe liste d’attesa continuano ad essere uno dei problemi principali nei paesi in cui sono disponibili psicologi finanziati dallo Stato. In almeno sette paesi dell’Ue, i pazienti devono aspettare più di un mese per un appuntamento con uno psicologo.
La psicologia non è un ramo prioritario all’interno dei sistemi sanitari pubblici di molti paesi europei; l’auspicio è che lo diventi al più presto per far fronte alle esigenze psicologiche delle persone.