Buongiorno dottore!
Vorrei un parare riguardo un problema/fastidio che quando si presenta mi crea spavento e disagio.
Sono una ragazza di 25 anni, normo peso.
Soffro di colon irritabile e intolleranza al lattosio, le mie analisi sono ottime.
Ritornando al mio problema.
Non sempre, ma comunque succede periodicamente senza una ragione apparente che non mi senta lucida mentalmente, è come se vivessi con un lieve senso di ubriachezza e offuscamento mentale. Mi sento la testa ovattata, spero di essermi spiegata bene.
Mi è capitato in qualsiasi occasione, quando esco, mentre guido, quando sono a all’istituto, in compagnia con amici e in solitudine.
Sono generalmente un soggetto ansioso, a volte soffro di dolore cervicale, collo rigido e riconosco che potrebbe dipendere da questo.
Ma non ne sono sicura in quanto il problema alla “testa” si presenta anche quando non ho dolore di alcun tipo.
Volevo chiederle se questi miei sintomi siano preoccupanti o semplicemente dipendano da un instabilità psicologica o eventualmente dovrei solo fare una visita più approfondita. Ma da quale figura medica?
Premetto che nei giorni in cui mi sento in questo determinato modo riesco a ragionare e non ho nessun disturbo nel pensare o parlare, ad esempio stamattina mi sono svegliata con questi sintomi ma a parte l’ansia e la preoccupazione che mi crea il fastidio comunque riesco a svolgere le attività. Ma resta che non capisco come mai io mi senta in questo modo.
Ed è un fastidio che riscontro da veramente troppo tempo, mi mette a forte disagio.
Aspetto gentilmente una sua risposta e la ringrazio anticipatamente!
Buongiorno,
grazie per aver descritto così bene il suo disagio e per la fiducia con cui si è rivolta. La sensazione di "offuscamento mentale" che vive, accompagnata da uno stato di lieve “ubriachezza”, è effettivamente un sintomo che può creare confusione e, comprensibilmente, alimentare ansia e preoccupazione. Da quello che racconta, sembra che i suoi sintomi compaiano senza preavviso e in contesti diversi, talvolta associati a dolore cervicale ma non sempre. Comprendo il disagio che questo provoca, soprattutto per la frequenza e per il senso di "stranezza" e di alterazione che ne deriva.
In generale, la descrizione di testa ovattata e di non sentirsi completamente lucida può dipendere da più fattori, fra cui:
Ansia e stress: il suo riferimento alla sua natura ansiosa è importante. Spesso l’ansia cronica si manifesta proprio con sintomi di “testa leggera” o “ovattata” e con una lieve dissociazione, chiamata talvolta derealizzazione. Anche se non sempre ci sentiamo ansiosi consapevolmente, l'ansia può innescare questi sintomi senza che ci sia un episodio di ansia acuta, ma semplicemente per l’effetto dell'attivazione prolungata.
Problemi cervicali e tensione muscolare: rigidità e dolore cervicale possono senz'altro influenzare la lucidità mentale, poiché i muscoli del collo irrigiditi ostacolano il flusso sanguigno o generano tensione nei nervi, provocando vertigini e sensazioni di sbandamento. Tuttavia, il fatto che il sintomo compaia anche in assenza di dolore cervicale non elimina del tutto questa causa, poiché una rigidità sottostante può essere presente anche senza dolore.
Colon irritabile e disbiosi intestinale: il colon irritabile e le intolleranze alimentari, in particolare al lattosio, possono contribuire indirettamente a questa sensazione. Una disbiosi intestinale, infatti, può influire sullo stato psicofisico generale, innescando o accentuando sintomi ansiosi o di offuscamento mentale per via delle strette connessioni tra intestino e cervello.
Come procedere? Le consiglierei di fare una valutazione integrata con due figure:
Neurologo: per approfondire l’origine della sintomatologia e verificare se ci sono cause neurologiche o vascolari, specialmente legate alla cervicale o alla tensione muscolare, che possono spiegare questa sensazione. Uno studio delle tensioni cervicali e dell’assetto posturale potrebbe rivelare aspetti migliorabili.
Psicoterapeuta: considerando la sua natura ansiosa e i sintomi che sembrano accentuarsi con l’ansia, un percorso di psicoterapia potrebbe aiutarla a esplorare questi vissuti e migliorare la gestione dello stress. Alcuni esercizi mirati di rilassamento e respirazione potrebbero aiutarla a ridurre la tensione accumulata e a percepire meglio i segnali del suo corpo, anche nei momenti di apparente calma.
Nell’attesa delle visite, potrebbe essere utile annotare quando compaiono i sintomi, con dettagli su situazioni, stati emotivi e abitudini alimentari, per identificare possibili fattori scatenanti o aggravanti.
Spero di aver risposto alle sue domande in modo utile. Non esiti a scrivere per qualsiasi altra necessità.
Cordiali saluti,
Federico Baranzini
Psichiatra e Psicoterapeuta a Milano