Un tempo la galenica era l'equivalente della moderna tecnologia farmaceutica: l'antica disciplina dei farmacisti e degli speziali che si occupava della preparazione di farmaci e rimedi a partire da semplici elementi, di origine vegetale o animale.
I galenici erano in pratica medicamenti composti, preparati direttamente dal farmacista nella propria officina, in forma adatta alla somministrazione, generalmente orale. Questi prodotti venivano distinti in magistrali e officinali: i primi erano quelli preparati dietro ricetta di un medico (magister); i secondi erano invece confezionati in base alle leggi stabilite dalla farmacopea di allora e tenuti pronti per eventuali necessità (praticamente i prodotti magistrali erano specifici per un certo malato, mentre i prodotti officinali erano preconfezionati e di uso non differenziato).
Il nome deriva dal medico dell'antichità Galeno, ma è interessante notare che ancora oggi non esiste una definizione esatta di galenico nella nostra regolamentazione farmaceutica: deve corrispondere alle formule previste dalla F.U. (Farmacopea Ufficiale, art. 122 T.U. Delle leggi sanitarie) oppure, in mancanza di questi requisiti, deve essere somministrato dal farmacista in condizioni di purezza, genuinità ed ottima conservazione (art. 35 del regolamento farmaceutico); deve essere presentato in confezioni non sigillate, allo stato sfuso; non deve portare indicazione terapeutica e deve essere venduto con il nome indicato nella F.U. In conclusione, devono essere considerati galenici tutti quei prodotti farmaceutici che non sono specialità medicinali e che il farmacista dispensa sotto la propria responsabilità.
Con la moderna farmacologia i prodotti galenici sono stati un po' relegati in fondo alle prescrizioni mediche, e si limitano a pochi esempi, generalmente per uso topico: le scoperte della scienza nel XIX e XX secolo hanno portato alla conoscenza dell'infinitamente piccolo, della struttura molecolare, atomica e subatomica della materia.
Parallelamente a questi progressi la medicina ha fatto passi avanti con la scoperta o la creazione di nuovi farmaci, studiati appositamente per agire su determinati recettori dell'organismo: dalla penicillina di Fleming si è arrivati a farmaci che agiscono inibendo o stimolando specifici siti molecolari, per non parlare di farmaci pluripotenziali quali le terapie a base di cellule staminali.
La chimica, soprattutto la biochimica, gioca un ruolo sempre più importante nella cura dell'ammalato, e siamo arrivati, partendo dalla radice di mandragola essiccata e pestata in un mortaio, fino ai microgrammi di alcuni prodotti odierni. Questo ruolo di “cenerentola” in cui la galenica è stata costretta potrebbe però essere riscattato e riassumere la dignità del passato se esistesse una normativa efficace che regolamentasse la materia tenendo conto delle esigenze della moderna medicina: in tempi di risparmi e di crisi i prodotti galenici potrebbero conquistarsi a ragione una buona fetta di mercato, soprattutto se basati su sostanze e formule già consolidate nel tempo.
È quello che si è verificato recentemente con la messa in commercio dei prodotti generici, che altro non sono se non preparati galenici basati su sostanze grezze di approvata efficacia. Se invece vogliamo riservare il termine galenico solamente ai preparati realizzati partendo da sostanze naturali e non sintetiche, vediamo che le piante essiccate sono la base per la maggior parte delle preparazioni galeniche (polveri, tinture, macerati, infusi, decotti, pomate), la cui preparazione viene effettuata secondo i dettami di erbari e ricettari galenici.
Esiste però in questo caso una grossa critica di fondo: il prodotto confezionato dal farmacista con un bilancino, sebbene di precisione, non potrà mai avere la purezza e il dosaggio perfetto di un analogo prodotto industriale, per cui anche l'efficacia sarà difficilmente ottenibile, soprattutto nei casi in cui il galenico viene preparato con sostanze che possiedono un basso indice terapeutico (rapporto tra dose letale mediana e dose terapeutica mediana). Se escludiamo i generici, quindi, il ruolo odierno della farmacopea galenica pare molto limitato: qualche prodotto per piccoli disturbi, rimedi che curano non-malattie, infusi e pomate con indicazioni di secondo piano, ma niente di più.