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Il ruolo del medico di famiglia nella gestione del Covid

Il ruolo del medico di famiglia nella gestione del Covid

Il medico di famiglia è la prima figura sanitaria con cui i pazienti si confrontano quando temono di essere stati contagiati e nel caso di positività al Covid-19.
In questo articolo:

La pandemia da Covid-19 e la profonda incertezza dell’evoluzione epidemica ha chiamato il medico di famiglia (MMG) ad affrontare una serie di nuove sfide cliniche, assistenziali e gestionali, oltre ad esporsi direttamente ad un rischio imprevedibile.

Egli è diventato il punto di raccordo tra paziente, Asl e ospedale ma anche la persona su cui si concentra buona parte dei compiti burocratici relativi a isolamento e quarantena.

Medico di famiglia: il sorvegliante della salute

L’emergenza sanitaria causata dal Covid-19 ha mostrato il ruolo fondamentale del medico di famiglia nelle comunità locali nella gestione delle attività di prevenzione, contenimento e controllo delle situazioni di emergenza dei propri assistiti.

Essendo a conoscenza dei singoli pazienti, del loro stato di salute, delle individuali condizioni di rischio e situazioni sociali, il medico di famiglia è stato chiamato a gestire non solo le cronicità e l’acutizzarsi di patologie preesistenti, ma gli è stata affidata anche la gestione domiciliare dei pazienti con sospetta e accertata infezione Covid oltre che le relazioni con la rete dei servizi ospedalieri e di sanità pubblica delle Aziende Sanitarie Locali.

Si è passati, in pratica, da uno standard di cura solitamente indirizzato ai bisogni assistenziali dei singoli pazienti ad un’attenzione alla salute dell’intera comunità territoriale, cercando di mantenere comunque il miglior livello di cura individuale possibile.

Medico di famiglia e la gestione domiciliare dei pazienti Covid

Il paziente che manifesta sintomi compatibili con l’infezione da SARS-CoV-2 per prima cosa metterà al corrente il proprio medico di famiglia, il quale avrà come primo onere il raggiungimento di una diagnosi certa nel minor tempo possibile. Disporrà, se non ancora effettuato, di sottoporre il paziente a tampone naso-faringeo (test molecolare o antigenico) dopo qualche giorno dalla comparsa dei sintomi, con isolamento domiciliare obbligatorio fino all’esito del test.  

  • Paziente paucisintomatico: in caso di paziente con esito positivo al virus Sars-CoV-2 ma con sintomi vaghi e lievi (paucisintomatico o asintomatico), che non presenta particolari fattori di rischio, dovrà essere monitorato quotidianamente dal medico di famiglia in modalità da remoto. Bisognerà tenere sotto controllo l’andamento dell’infezione, la comparsa di sintomi, temperatura corporea e la saturazione dell’ossigeno nel sangue attraverso l’uso di un saturimetro, oltre che seguire accuratamente il trattamento farmacologico indicato al paziente e la sua progressione.
  • Paziente con sintomi persistenti: per il paziente con tampone positivo e sintomatologia persistente (>5 giorni), con elevata probabilità di progressione clinica con tosse, dispnea, calo della saturazione dell’ossigeno, polmonite, il medico di famiglia disporrà l’esecuzione di ulteriori accertamenti e attiverà le unità speciali di continuità assistenziale (Usca) comunicando il nominativo e l’indirizzo del malato per la valutazione del ricovero ospedaliero.
  • Paziente con sintomi acuti: qualora poi lo stesso paziente si dovesse aggravare, presentando anche solo uno dei sintomi tipo febbre persistente oltre 38° associata a dispnea, stato confusionale, saturazione dell’ossigeno sotto il 92%, atti respiratori frequenti e pressione alta, è necessario chiamare il 118 per il ricovero in ospedale.

Come migliorare il rapporto col medico di famiglia durante l’emergenza Covid

I medici di famiglia abbiamo visto come giocano, in stretta collaborazione con il personale delle Usca e con eventuali unità di assistenza presenti sul territorio, un ruolo cruciale nell’ambito della gestione assistenziale dei malati Covid-19 e soprattutto nel processo decisionale di trattamenti e urgenze.

A volte, però, diventa difficile comunicare con il proprio medico di famiglia a causa dei moltiplicati impegni tra studio e assistenza ai malati, e talvolta tempi e modalità per la valutazione telefonica del caso Covid non bastano.

Per semplificare la comunicazione medico-paziente una soluzione è prenotare una videovisita che consente di incontrare al momento del bisogno un medico di medicina generale disponibile per una visita mediante appuntamento virtuale.

 
 
Ultimo aggiornamento: 21 Marzo 2023
4 minuti di lettura

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