I decongestionanti nasali sono una soluzione rapida per combattere i sintomi dell'allergia come tosse, naso chiuso e prurito: un paio di spruzzi possono ridurre in pochi secondi i tessuti gonfi, facendo tornare a respirare anche le narici più ostruite. Se non viene trattata in modo adeguato, infatti, la congestione nasale può essere causa di russamento e di apnee notturne, facendo perdere al naso la sua funzione di filtro e idratazione dell'aria respirata. Una precisazione, ma anche più di una, va certamente fatta. Il rapido sollievo fornito dai decongestionanti ci spinge spesso a utilizzarli con poca accortezza, per tempi e modalità superiori a quelli previsti e prescritti.
Come osserva sul New York Times il dottor David Vernick, uno specialista di orecchio, naso e gola al Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston, il meccanismo mentale che si mette in atto a proposito di decongestionanti è il seguente: "Funziona così bene che si tende a continuare a utilizzarlo. Ci si abitua a respirare così bene con lo spray chee quando lo si arresta, il naso torna ad essere congestionato. Quindi si tende ad usarlo spesso, ma in tal modo la Congestione non si risolve". Inoltre, un utilizzo poco attento può causare persino gravi patologie.
Problemi
I decongestionanti nasali a spray contengono delle sostanze chimiche che restringono i vasi sanguigni congestionati, diminuendo l’afflusso di sangue e la congestione e producendo, dunque, un rapido sollievo. Nelle farmacie se ne trovano di diversi tipi, ma tra i più utilizzati ci sono certamente i simpaticomimetici (farmaci che agiscono su diversi tipi di recettori mimando l’azione di adrenalina e noradrenalina). Il loro utilizzo, però, andrebbe limitato a un periodo non superiore ai 7-10 giorni. Questo perché un uso prolungato può provocare un effetto di rimbalzo, causando patologie conseguenti, spesso anche gravi. Un uso superiore ad una settimana potrebbe portare a danni permanenti alla mucosa nasale (come rinite iatrogena o medicamentosa), o addirittura a problemi sistemici dell'apparato cardio-circolatorio. Infine, i decongestionanti nasali andrebbero totalmente evitati se si soffrono di patologie cardiologiche, di ipertensione o diabete, cosìccome durante la gravidanza e l'allattamento.
C'è persino chi parla di una vera e propria dipendenza da spray, ma questo è un qualcosa di ancora discutibile, sebbene alcuni medici facciano notare che, come con le droghe, le persone che sono dipendenti da decongestionanti nasali tendono ad usarne sempre di più e a soffrire i sintomi dell'astinenza se cercano di smettere. Come racconta sempre al New York Times il Dott. Neil Bhattacharyya, professore associato ad Harvard e al Brigham and Women's Hospital "uno su ogni sette pazienti con seno e ostruzione nasale hanno abusato di spray nasali e sostengono che sia l'unico modo in cui possono dormire la notte".
Utilizzo
Salvo nel caso di un raffreddore transitorio, i decongestionanti non risolvono assolutamente il problema. Per grandi linee, efedrina, pseudoefedrina e fenilpropanolammina si sono rilevati tra i vasocostrittori più tossici mentre i decongestionanti simpaticomimetici più sicuri sono quelli che contengono fenilefrina e ossimetazolina. Bisogna, dunque, utilizzarli con cautela, leggere attentamente le avvertenze e non farsi prendere la mano dal beneficio immediato che provocano. Un'alternativa potrebbero essere gli spray nasali a base di cortisone, che però vanno assunti sotto stretto controllo medico; questi hanno un effeto terapeutico riconosciuto, ma senza gli EFFETTI COLLATERALI dei vasocostrittori.