Non c’è bambino che non abbia provato a soffiarne uno per veder volare i suoi semi alati. Quello conosciuto come “soffione” è il tarassaco comune (Taraxacum officinale) o dente di leone, un fiore che cresce spontaneamente pressoché ovunque prediligendo i prati e i terreni pianeggianti. La radice di questa pianta erbacea, appartenente alla famiglia delle Asteracee, ha ottime proprietà depurative per il fegato.
Il termine “taràxakos” in greco significa “io guarisco”, a indicare i suoi effetti curativi noti già dall’antichità. Anche nella medicina tradizionale cinese, il tarassaco è impiegato per eliminare le tossine a livello epatico. Ma al fiore più comune dei prati vengono riconosciute anche proprietà digestive e diuretiche. Vediamole.
Tarassaco per depurare il fegato e non solo: ecco le proprietà
Le proprietà benefiche per il fegato nel tarassaco sono concentrate nella radice, ricca di alcoli triterpenici (tarasserolo), steroli, vitamine (A, B, C, D), inulina. Sono i principi amari (come la tarassacina) e i sali minerali che conferiscono al dente di leone proprietà toniche e digestive.
E anche capacità purificanti e antinfiammatorie che lo rendono una pianta epatoprotettiva: il tarassaco stimola la funzionalità biliare, epatica e renale, cioè attiva gli organi emuntori (fegato reni, pelle) adibiti alla trasformazione delle tossine, nella forma più adatta alla loro eliminazione (feci, urina, sudore) ed è indicato in caso di insufficienza epatica, itterizia e calcoli biliari.
Stimola, inoltre, le secrezioni di tutte le ghiandole dell’apparato gastroenterico (saliva, succhi gastrici, pancreatici, intestinali) e la muscolatura dell’apparato digerente, producendo un’azione lassativa secondaria. Il tarassaco ha proprietà diuretiche grazie alla presenza dei flavonoidi e dei sali di potassio, che stimolano la diuresi favorendo l’eliminazione dei liquidi in eccesso.
La sua assunzione è perciò indicata anche in caso di ritenzione idrica, cellulite e ipertensione. Spesso viene consigliato a chi porta avanti una dieta dimagrante per favorire lo smaltimento dei liquidi.
Tarassaco per depurarsi: come assumerlo
In commercio il tarassaco o dente di leone si trova in varie formulazioni. La più diffusa è l’estratto secco: capsule o compresse da assumere secondo il peso corporeo per 2 volte al giorno, lontano dai pasti, per due mesi consecutivi e ripetibili dopo sospensione di tre settimane.
La tintura madre: si diluiscono alcune gocce - per le dosi chiedere consiglio a un medico - nell’acqua di una bottiglia da bere progressivamente durante l’arco della giornata.
Tisane e decotti: la radice essiccata del tarassaco si può assumere anche in infusione in acqua bollente, mattino e sera. In alternativa, si versa un cucchiaio per ogni tazza di acqua fredda da portare poi successivamente a ebollizione e lasciare riposare prima del filtraggio e dell’assunzione, lontano dai pasti.
Tarassaco, le controindicazioni
Il tarassaco non presenta particolari effetti collaterali se non il rischio di un aumento dell’acidità gastrica o, se assunto eccessivamente, di attacchi di diarrea. Consultare il proprio medico prima di iniziare un ciclo di trattamento in particolare se si soffre di gastrite e ulcera e se si assumono farmaci antinfiammatori o altri diuretici.
Per cautela, è meglio evitare l’assunzione in gravidanza, allattamento e nei bambini piccoli. Non è indicato neppure in presenza di calcoli delle vie biliari perché potrebbe aumentare il rischio di coliche.