La sindrome premestruale è un disagio molto comune nel panorama femminile e fra i suoi principali sintomi si annoverano cefalea, nausea, gonfiore addominale, ritenzione idrica, fame, tensione mammaria, irritabilità e ansia.
Un insieme davvero eterogeneo di “disturbi” sia fisici sia psicologici che, pur variando da donna a donna, si manifestano in un determinato periodo del ciclo mestruale. Ad indicare quella che è la presenza della sindrome premestruale è, pertanto, il verificarsi – in modo ricorrente – di sintomi specifici, nello stesso arco di tempo, per almeno 90 giorni. In particolare, la sindrome premestruale comincia dai 10 ai 5 giorni prima del flusso mestruale, per poi svanire completamente quando il ciclo mestruale si manifesta.
Una premessa obbligatoria, quest’ultima, se consideriamo che alterazioni o manifestazioni sporadiche non rappresentano, per forza di cose, la comparsa della sindrome premestruale, che ad ogni modo (va precisato) può avvenire in qualsiasi momento dell’esistenza riproduttiva di una donna: tanto dai primi anni dell’adolescenza quanto in tarda età.
Sintomi e dinamiche della sindrome premestruale
Nonostante siano ancora poco chiari i fattori che determinano la sindrome premestruale (tra le cause possibili si va dallo stress all’ipotiroidismo, dalla carenza di vitamina B6, in rapporto alle funzioni endocrine, alla condizione ipoglicemica), la sintomatologia è ben nota.
In particolare, i sintomi (che in parte abbiamo già accennato) sono differenti e variano anche nelle differenti età: nell’età avanzata a predominare sono ansia, aggressività e depressione mentre nelle donne più giovani si registrano, soprattutto, difficoltà di concentrazione e nel prendere sonno, nonché un calo della libido. E ancora, la maternità (o una mancata tale), lo stile di vita, il regime alimentare e le forme di stress possono contribuire in modo negativo al peggioramento della sintomatologia.
In alcune donne, infatti, i sintomi da sindrome premestruale peggiorano in maniera lenta mentre, per altre donne, invece, sono instabili e spaziano da momenti di completa assenza a veri e propri picchi di dolore. Nei casi più seri, inoltre, la sindrome premestruale può causare diverse ripercussioni anche in ambito sociale, arrivando a limitare o addirittura impedire il normale svolgimento delle attività quotidiane sino, nei casi estremi ma fortunatamente poco frequenti, a portare a forme di depressione acuta.
I rimedi per la sindrome premestruale
Partendo dall'assunto della forte eterogeneità della sindrome premestruale, ci si rende conto che è molto complicato delineare un rimedio valido per tutte le donne. O meglio ancora, un’unica soluzione non esiste. Piuttosto, occorre trovare la combinazione più consona e utile, sperimentando (per forza di cose) vari rimedi. Sempre, però, consultandosi con il proprio ginecologo.
Ad ogni modo, tra i rimedi naturali che riducono i sintomi della sindrome premestruale ci sono l’assunzione di sostanze naturali (ad esempio, per gli stati di ansia la combinazione verbena e camomilla può essere utile), seguire una dieta sana ed equilibrata – sì a cereali e fibre, benissimo il pesce e gli alimenti ricchi di magnesio e calcio. Consigliatissima l'attività fisica, soprattutto all’aria aperta (lunghe camminate o corse in bicicletta sono più che suggerite, poiché agevolano la produzione di endorfine). E ancora, praticare yoga e, più in generale, ricorrere a tecniche di rilassamento per stare meglio già nell’immediato.
Da “salutare”, almeno per un pochino, le bevande gassate e quelle che contengono caffeina e moderarsi con il sale. Ma questo consiglio vale la pena seguirlo sempre.