“Lo sport fa bene” è una frase che ormai diamo quasi per scontata. Eppure racchiude un consiglio fondamentale: una regolare e moderata attività fisica, come una passeggiata, un giro in bicicletta o prender parte ad uno sport di gruppo influisce molto e bene sul benessere e sulla salute di ognuno di noi. L’attività fisica infatti non deve essere per forza intensiva per avere un effetto benefico, l’importante è praticarla con costanza.
I dati dell’OMS parlano chiaro: l’inattività fisica viene infatti identificata come il quarto fattore di rischio per mortalità globale che, si stima, causa 3.2 milioni di morti al mondo.
Lo sport però non fa bene solo al nostro fisico, permettendogli di crescere sano e di rafforzarsi, ma anche allo spirito: scarica tossine, mette in circolo adrenalina, produce endorfine, attiva il metabolismo... Ma quando pratichiamo attività fisica è molto importante fare attenzione anche ad un altro tipo di equilibrio, indispensabile per il buon funzionamento dell’organismo: quello idrico, ovvero il sostanziale pareggio fra le entrate e le uscite di acqua dal nostro Organismo.
L’acqua necessaria giornalmente a una temperatura di 20°C può triplicare se la temperatura sale a 40°C: se aggiungiamo anche l’attività sportiva si può ben capire quanto sia vitale bere correttamente. L’energia calorica prodotta dal lavoro muscolare infatti deve essere dispersa, dal momento che l’organismo lavora in modo ottimale solo in un range limitato di temperatura interna (37° ± 0.5°): se, ad esempio, abbiamo un aumento di circa 2°C, questo comporta già una diminuzione notevole di prestazioni fisiche e mentali.
Quindi, per ogni sportivo che si rispetti, vale la regola per cui, oltre ad allenarsi, è necessario “allenare” anche la propria termoregolazione: l’atleta deve infatti possedere un meccanismo particolarmente efficiente in grado di mantenere il più possibile costante la sua temperatura interna. Quello più usato è certamente l’evaporazione. Alt: non va confusa con la sudorazione, che è solo la prima fase del processo di termoregolazione. Infatti, quando per effetto dell’esercizio fisico la nostra temperatura corporea sale, quasi immediatamente la quantità di Sangue che arriva alla Cute aumenta e le ghiandole sudoripare vengono stimolate ad emettere goccioline di sudore, perdendo Sali minerali. Come si inserisce l’acqua in questo meccanismo? Gli oligoelementi in essa contenuti apportano nutrienti privi di calorie, reintegrando liquidi e sali persi. Meglio preferire l’acqua minerale per le sue caratteristiche componenti, ovvero alcuni minerali particolarmente utili agli sportivi: calcio, essenziale per la trasmissione degli impulsi nervosi e la contrazione muscolare, ferro che entra nella composizione dell’emoglobina, molecola di trasporto dell’ossigeno, magnesio e potassio per facilitare la contrazione dei muscoli, sodio e cloro per regolare il bilancio idrico.
E quanto ne dobbiamo bere?
Non c’è un’unica risposta a questa domanda: dipende infatti dallo sport praticato, la sua durata e le condizioni climatiche. Si va da 1 litro e mezzo a 3 litri al giorno e, in caso di performance particolarmente accentuate, oltre ai liquidi è necessario reintegrare direttamente anche i Sali minerali. Inoltre, soprattutto negli sport di lunga durata, occorre bere continuamente piccole quantità di acqua minerale, ad esempio un bicchiere ad intervalli regolari (ogni 20 minuti), anticipando la comparsa dello stimolo della sete.
Consigli che non valgono solo per gli atleti veri e propri: lo sport, o meglio l’attività fisica in senso lato deve e può essere cucita sullo stile di vita e le attitudini di ognuno di noi, l’importante è trovare la propria strada al movimento, in modo di assicurarci i suoi effetti benefici senza avere lo stress di “dover fare sport”.
Questa è l’essenza del benessere soggettivo, un modo personale di vivere in equilibrio tra le proprie attitudini e le esigenze di buon funzionamento del nostro organismo.
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Osservatorio Sanpellegrino