La pietra miliare nel settore dei trapianti di Cuore è l'intervento che ebbe luogo nell'Ospedale di Groote Schuur, a Città del Capo, nel 1967, ad opera di un giovane chirurgo il cui nome è rimasto nella storia della medicina, Christian Barnard.
La strada che porta a questo evento viene aperta per la prima volta nel 1902, con il perfezionamento della tecnica di sutura dei capillari grazie al premio Nobel Alexis Carrel (è la tecnica di base che permette il trapianto) e da un primo Trapianto di rene, effettuato tra consanguinei (gemelli omozigoti) per ovviare al problema del rigetto, nel 1954.
Barnard ebbe il merito di applicare per primo sull'uomo le tecniche sperimentate sull'animale, in particolare dall'americano Shumway.
Il paziente che ricevette un organo nuovo grazie all'intervento di Barnard fu un commerciante di 55 anni affetto da grave dilatazione cardiaca che causava scompenso con impossibilità a qualsiasi attività. La donatrice fu una ragazza di 25 anni, morta in un incidente stradale. L'intervento ebbe successo, ma il commerciante purtroppo morì 18 giorni dopo il trapianto, stroncato da una polmonite.
Ormai però la tecnica è sperimentata, e molti chirurghi si cimentano nei trapianti. Lo stesso Barnard ritentò un nuovo trapianto di cuore su un altro paziente, che sopravvisse per 20 mesi.
Altri cardiochirurghi continueranno sulle orme di Barnard, effettuando INTERVENTI sempre più spettacolari: nel 1968 De Bakey trapianta su 4 pazienti diversi il cuore, un lobo polmonare ed i reni prelevati da un donatore suicida; nel 1970 Cooley effettua addirittura 9 trapianti nel giro di 4 mesi.
La tecnica di oggi è migliorata, la sopravvivenza a medio e lungo termine si è notevolmente allungata, i farmaci anti-rigetto sono più tollerati, gli organi trapiantabili sono aumentati: a cuore, polmoni, fegato e reni, si sono aggiunti pancreas, midollo osseo, intestino, perfino arti.
La ricerca apre poi sempre maggiori prospettive: trapianto di cellule staminali, xenotrapianto (trapianto da animale), trapianto da vivente, terapia genica, organi artificiali, sembrano essere i nuovi orizzonti.