Sheila Sherlock, medico britannico nato a Dublino nel 1918, è un’illustre epatologa, considerata la madre dell’epatologia moderna.
Intraprese gli studi in materia a ridosso della Seconda Guerra Mondiale, in un periodo storico sfavorevole alla pratica medica per le donne: prima di essere ammessa, nel 1936, alla Edinburgh University fu respinta da diversi College. Nel 1941 si laureò con successo aggiudicandosi una borsa di studio per le evidenti capacità dimostrate.
Sheila Sherlock rimase a Edimburgo per assumere la carica di Docente Assistente di Chirurgia, offertole dal Professor Sir James Learmonth con il quale nel 1942 pubblicò il primo paper scientifico. Nello stesso anno diventò primario del Royal Postgraduate Medical School. All’età di 33 anni fu insignita della carica di ricercatore del Royal College of Phsycians e nel 1959 iniziò la carriera di professore presso il Royal Free Hospital School of Medicine dell’Università di Londra.
Agli esordi della sua carriera medica ben poco si conosceva sul fegato e le patologie ad esso correlate: anche grazie al suo lavoro pioneristico – Sheila Sherlock fu la prima a sperimentare l’uso dell’ago nella biopsia epatica, ancora oggi utilizzato come strumento di Diagnosi - l’epatologia è stata riconosciuta una specialità medica.
Nel 1966, Sheila Sherlock sviluppò lo standard di prova per la Cirrosi biliare primitiva e condusse ricerche in materia di ipertensione portale, encefalopatia epatica e ascite. Dimostrò, inoltre, il legame tra l'epatite B e di carcinoma epatocellulare.
Apprezzata scrittrice, nel corso della sua carriera Sheila Sherlock ha pubblicato oltre 600 lavori su riviste scientifiche. Il suo libro più noto ‘Diseases of the Liver and Biliary System’ (1955) è giunto oggi all’undicesima edizione.
Nel marzo 2008, in occasione del 90° anniversario della sua nascita, l’unità di epatologia presso il Royal Free Hospital di Londra, della quale Sheila Sherlock è stata fondatrice, è stata ribattezzata in sua memoria.