- Definizione
- Classificazione della diarrea
- Principali agenti etiologici della diarrea del viaggiatore
- Indicazioni sull’assunzione della profilassi per la diarrea del viaggiatore
- Prevenzione della diarrea del viaggiatore
- Modalità d'assunzione dei farmaci
- Trattamento empirico delle diarree
- Reidratazione
- Quanti liquidi somministrare
- Norme dietetiche
Definizione
Emissione di feci di consistenza ridotta almeno tre volte in un periodo di 24 ore. La diarrea è la principale sindrome clinica, associata a contaminazione di acqua e alimenti, che si verifica nei viaggiatori. Colpisce il 20-50% di coloro che si recano in Paesi con standard igienico-sanitari inferiori rispetto a quello di provenienza. In alcune destinazioni l’incidenza supera il 60% per un periodo di permanenza di 2 settimane. Il rischio di contrarre la diarrea del viaggiatore è riportato nella tabella:
Rischio di contrarre la Diarrea tra i viaggiatori in base al Paese di origine e quello di destinazione.
Paese di origine | Paese di destinazione | ||
Basso | Intermedio | Alto | |
Basso | 2-4% | 10-20% | 20-90% |
Intermedio | 2-4% | Incerto | 8-18% |
Alto | 2-4% | Non disponibile | 8-18% |
Paesi ad alto rischio: America Latina, la maggior parte dell'Asia, Africa settentrionale, occidentale e orientale.
Paesi a rischio intermedio: Europa mediterranea, Paesi del Medio Oriente, (in alcuni studi la Turchia risulata un Paese ad alto rischio). Cina, paesi dell'Ex Unione Sovietica, Sud Africa.
Paesi a basso rischio: resto d'Europa, Stati Uniti, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Giappone.
Classificazione della diarrea
a) in base all’evoluzione:
- acuta (3-4 giorni);
- cronica (> 15 giorni).
b) in base alla gravità:
- lieve: fino a 3 scariche giornaliere senza sintomi e/o segni associati;
- moderata: da 4 a 10 scariche giornaliere senza sintomi e/o segni associati oppure un numero qualsiasi di scariche più un sintomo o segno tra nausea, vomito, crampi addominali, tenesmo, febbre
- grave: > di 10 scariche al giorno o qualsiasi numero di scariche associata a febbre > 38°C e/o sangue nelle feci.
Principali agenti etiologici della diarrea del viaggiatore
Bacterial | Asia | Latin America | Africa |
Eterotoxigenic E. Coli | 6-37% | 17-70% | 8-42% |
Other E. Coli | 3-4% | 7-22% | 2-9% |
Campylobacter jejuni | 9-39% | 1-5% | 1-28% |
Salmonella spp | 1-33% | 1-16% | 4-25% |
Shigella spp | 0-17% | 2-30% | 0-9% |
Plesiomonas shigelloides | 3-13% | 0-6% | 3-5% |
Aeromonas spp | 1-57% | 1-5% | 0-9% |
Viral Rotavirus | 1-8% | 0-6% | 0-36% |
Parasitic Entamoeba histolytica | 5-11% | 2-9% | |
Giardia lambia | 1-12% | 1-2% | 0-1% |
Cryptosporidium spp | 1-5% | 2% | |
Cyclospora cayetanensis | 1-5% | ||
No pathogen identified | 10-56% | 24-62% | 15-53% |
Indicazioni sull’assunzione della profilassi per la diarrea del viaggiatore
Assolute:
- acloridria (compresa quella degli stadi avanzati dell'AIDS);
- assunzione continuativa di antiacidi e/o inibitori della pompa protonica;
- immunodeficienze (neoplasie, trapianti, chemioterapia, deficit di IgA, HIV+ (o anche AIDS) purché con
- malattie gastrointestinali croniche (es. morbo di Crohn e colite ulcerosa);
- diabete mellito in labile compenso (soprattutto per i rischi legati alla disidratazione);
- insufficienza renale cronica (soprattutto per i rischi legati alla disidratazione).
Relative:
- età anziana;
- gravidanza;
- viaggi avventurosi ed estremi;
- uomini d'affari ('Corporate travelers');
- politici;
- diplomatici;
- sportivi (impegnati in gare importanti);
- coppie in luna di miele.
Prevenzione della diarrea del viaggiatore
- norme comportamentali;
- vaccinazioni: attualmente in commercio si trova un vaccino orale anticolerico con parziale protezione della diarrea del viaggiatore.
Profilassi antibiotica generalmente non raccomandata in quanto può determinare:
- insorgenza di effetti collaterali, incluso la diarrea;
- emergenza e diffusione di resistenze batteriche;
- difficoltà di interpretazione del quadro clinico;
- aumento dei costi;
- falso senso di sicurezza nel consumo di cibo e bevande.
Modalità d'assunzione dei farmaci
iniziare il giorno di arrivo nella località a rischio e proseguire per 2 giorni dopo averla lasciata. Non è comunque indicata per viaggi di durata superiore ai 14 giorni per l’insorgenza di EFFETTI COLLATERALI.
Trattamento empirico delle diarree
- reidratazione;
- adeguate scelte dietetiche;
- farmaci sintomatici;
- antibiotici.
Reidratazione
È il caposaldo del trattamento delle diarree. Nelle forme lievi, con minime perdite di liquidi, è sufficiente l’assunzione di semplice acqua e qualche cracker salato, come fonte di cloruro di sodio, o altrimenti dei succhi di frutta.
Meglio non abusare di bevande troppo zuccherate che possono peggiorare il quadro sintomatologico con meccanismo di tipo osmotico. Talora si può essere costretti a ricorrere a vere soluzioni reidratanti orali. Ottima è quella proposta dalla Organizzazione Mondiale della Sanità, che una volta preparata deve essere consumata entro 12 ore, se tenuta a temperatura ambiente o entro 24 ore, se tenuta in frigo.
Quanti liquidi somministrare
- nelle forme lievi/moderate: 2 bicchieri di soluzione reidratante orale ad ogni scarica diarroica;
- nelle forme gravi dell’adulto: 2-3 litri al giorno di soluzione reidratante orale;
- nelle forme gravi del bambino (>2 mesi): 50mL/Kg di soluzione reidratante orale in 4 ore.
Norme dietetiche
Se il soggetto se la sente può continuare ad alimentarsi, rispettando alcune indicazioni:
- evitare latte e latticini e cibi grassi e piccanti nei primi due giorni;
- preferire zuppa, brodo, riso, pasta, patate, banane, carni bollite (in modica quantità);
- reintrodurre le verdure solo quando la diarrea comincia a migliorare;
- nei lattanti dare latte ogni volta che lo chiedono.