A mio padre (67 anni) lo scorso autunno riscontravano: multiple lesioni epatiche confluenti tra 2 e 13 cm (la maggiore dovuta alla confluenza di + lesioni interessa i segmenti VIII, VII, VI e V)- due minuti noduli polmonari – lesione di estensione craniocaudale di 4 cm (frustoli di tessuto adenomatoso con
Displasia di basso e alto grado). Dopo 5 cicli di trattamento con fluorofolati e oxaliplatino eslcudono
Resezione epatica e continua per altri 10 cicli. Gli viene concessa una pausa di 2 mesi dopo aver verificato stabilità delle lesioni sia pleuro-polmonari, che epatiche e una regressione del 30% della lesione retto-sigmoidea. Al primo controllo però il
CEA risulta 5550 e tutte le lesioni sono aumentate (incremento numerico e dimensionale dei noduli polmonari, delle lesioni epatiche e della lesione primitiva), non resta che nuova chemioterapia. Ora mi chiedo: non era possibile rimuovere almeno il tumore primitivo evitando così che continuasse a far danni? A questo punto, essendo impossibile la resezione epatica, sarebbe possibile trattare le metastasi con alcolizzazione o termoablazione? Attualmente le sue condizioni generali sono buone, lamenta astenia. Ringrazio e saluto.