A settembre 2003, casualmente, a mio figlio (allora 9 anni) viene diagnosticata una frequentissima Extrasistolia ventricolare (all'Holter n. 42000 episodi, sostanzialmente monomorfa, stabilmente atteggiata ad alloritmo bi-trigemino. 2 run di
Tachicardia ventricolare non sostenuta ed un episodio di tachicardia sostenuta della durata di 42 secondi, durante esercizio fisico) asintomatica e in cuore sano (dall'ecocardiodoppler). Ricerca e dosaggio ormoni tiroidei, antivirus ecc. negativi. Esami del
Sangue nella norma. Per scrupolo l'ho ricoverato in un centro di Bologna (sono calabrese); colà è stata fatta pure la prova da sforzo (durante la quale "il ritmo è stato bigemino, con regressione del bigeminismo nell'esercizio); è stata fatta una risonanza magnetica che ha confermato la normalità del muscolo cardiaco. E' stato dimesso escludendo una cardiopatia organica, tranquillizzandoci, diagnosticando una "aritmia idiopatica classificandola come benigna" escludendo qualsiasi
Terapia farmacologica, consigliando solo controlli periodici annuali. A novembre 2004 ho portato mio figlio a controllo a Roma in un Centro di Medicina dello Sport; sostanzialmente è stata diagnosticata la stessa cosa ma alla fine ci hanno consigliato una terapia farmacologica (Sotalex 1/2 cp x 2/die). Mi sono trovato confuso: ho interpellato diversi cardiologi, qualcuno era favorevole alla cura altri decisamente me lo hanno sconsigliato considerando la tenera età del bambino. Pure io ne ero e sono contrario. Non ho fatto incominciare alcuna terapia a mio figlio: ho fatto bene? Può il bambino svolgere una normale attività ludica? Nel tempo possono scomparire da sole queste extrasistoli? A quali conseguenze potrebbe andare incontro il bambino? Aspetto delle risposte... grazie!