Gentile Sig.ra
ho letto la sua prima domanda rintracciabile su paginemediche.it con il codice 5IWKS788E1
Da quello che racconta mi pare di aver compreso che i problemi di ansia e depressione siano iniziati in concomitanza delle gravidanze. Questo fa pensare che questi eventi per quanto molto belli e appaganti abbiano mosso in lei una qualche forma di disagio emotivo e psicologico "sotterraneo" che i farmaci hanno in qualche modo tenuto sotto controllo ma mai debellato deifinitivamente. Le dico questo in quanto non è chiaro da quello che scrive se lei ha mai pensato che il suo malessere possa avere avuto una "radice" anche psicologica.
Circa la possibilità di ridurre i dosaggi non posso che concordare con la collega Dottssa Rosalba Tribalzini sulla necessità di affidarsi ad uno specialista. Su questo punto ci tengo a fare un po' di chiarezza, mai troppa nel nostro campo, sulla differenza tra la figura dello psicologo e quella dello psichiatra. Mentre il primo è un laureato in psicologia e non ha compentenza di farmacologia nè di medicina (e quindi non può prescrivere farmaci!) il secondo in quanto medico (prima di specializzarsi in psichiatria vi sono sei anni di studi di medicina) ha la facoltà di prescrivere farmaci dopo aver fatto una diagnosi medico-psichiatrica.
In conclusione quindi le consiglio di prendere in considerazione la possibilità di essere aiutata a rileggere quanto accadutole anche in chiave psicologica ed essere sostenuta in un percorso di riabilitazione psicoterapica oltre che, ovviamente, le consiglio di rivolgersi ad uno psichiatria al fine di valutare assieme a lui l'opportunità e le modalità di una sospensione graduale della farmacoterapia.
Spero di esserle stato di ulteriore aiuto.
Tanti cari auguri per la sua guarigione.
dott Federico Baranzini
Psichiatra e Psicoterapeuta a Milano
www.federicobaranzini.it