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Esperto Risponde

Meglio affidarsi ad uno specialista

Egregio Dottore le sarò infinitamente grato se riuscirà a darmi una soluzione al problema che stò per esporle. Il problema riguarda mio padre 76enne analfabeta che ha una storia clinica molto travagliata sia dal punto di vista somatico sia dal punto di vista psichico. 20 anni fà un IMA lo ha costretto ad un intervento cardiochirurgico di bay pass, successivamente e stato colpito da altri 2 IMA di cui l'ultimo 10 anni fà era degno di angioplastica ma lui rifiutò il trattamento. da più di un anno diversi scompensi cordiaci lo hanno costretto a ricoveri e trattamenti di urgenza. L'ultimo ricovero si è concluso con l'impianto di un defibrillatore. Inoltre è diabetico ed iperteso ed è stato operato corca 25 anni fà di ernia inguinale dx.Oltre a questo di patologie soffre già da molti anni di disturbi di natura psichiatrica ha manifestato diversi episodi di delirio di gelosia e di persecuzione puntando il suo pensiero prima verso alcuni famigliari poi verso persone estranee, fortunatamente mai diventato pericoloso verso nessuno anche se girava sempre pronto ad affrontare tutto e tutti. Da circa 10 anni la situazione è migliorata perchè con tantissima fatica lo avvicinato alla psichiatria, nel senso che dallo psichiatra ci sono andato io, gli ho raccontato tutto ciò che faceva e cosa cuccedeva in casa. lo psichiatra comunque lo ha voluto vedere, abbiamo organizzato la visita gli ha dato la terapia,ma lui non la mai accettata . Ovviamente la terapia farmacologica gliela somministravo io a sua insaputa(aloperidolo) attualmente non gli stò somministrando più L'aloperidolo per 2 motivi : (1) perchè lo psichiatra non esercita più la professione perchè ha 70 anni, 2 perchè mio padre e finito in ospedale in neurologia perchè ha avuto tre episodi di disartria e atassia associati a tremori e riduzione della forza in tutti gli arti con lievissimo sopore tutti risolti nel giro di 6- 7 ore. il Neurologo ospedaliero NON mi ha saputo definire se si è trattato di T.I.A. visto che ha una frazione di eiezione cardiaca del 20% ed è in trattamento con anticoagulanti orali, o di manifestazioni epilettiche. Attualmente ripeto non assume l'aloperidolo, e da circa 6 mesi lamenta dolori acuti a poussè sulla ferita chirurgica all'inguine dx cioè dove si è operato di ernia. Nei vari ricoveri in cardiologia e neurologia a eseguito consulunze chirurgiche che hanno escluso la recidiva di ernia. Nell'ultima consulenza il chirurgo gli ha somministrato un infiltrazione con carbocaina sulla ferita ma il dolore non è passato. E' inutile dirvi che ha eseguito esame TAC ed ETG dell'addome, ovviamente tutti nrgativi. La domanda è questa si tratta di IPOCONDRIA? devo riiniziare la somministrazione di aloperidolo? o cosa devo fare? Aspetto una vostra risposta e la saluto di cuore.
Risposta del medico
Specialista in Psicoterapia
Gentile utente: situazione difficile. Non somministri nulla di testa sua: al posto suo cercherei un ottimo psichiatra al quale spiegare la situazione. Lui prescriverà una terapia, e lei dovrà stare attentissimo nel segnalargli tempestivamente qualunque effetto collaterale. In questo serve la massima collaborazione tra lei e lo psichiatra. Inizialmente potrà anche servire portare suo padre a visita anche 2 volte al mese, ma serve ancora di più un contatto costante per trovare la terapia corretta e monitorare lo stato di salute psicofisico di suo padre. Le dico questo: è inutile mettere un'etichetta diagnostica qui, se poi non le fornisco la soluzione. La questione del dolore è un altro paio di maniche, e dev'essere trattato a parte. Saluti
Risposto il: 01 Maggio 2010