Ciao,
rispetto alla tua domanda, cioè se l'alcool può produrre danni cerebrali irreversibili, la risposta è purtroppo affermativa. Tuttavia le variabili in gioco sono innumerevoli, e nessuno può stabilire in partenza quale e quanto sia il danno residuo in seguito ad un certo periodo di abuso.
In linea di massima, la giovane età riveste un ruolo "salvifico" importante, in quanto i processi di plasticità riparativa funzionali e anche strutturali del sistema nervoso sono nella loro massima efficienza. E' chiaro che la condizione necessaria, per formulare un proposito di guarigione con il minor carico possibile di danno residuo, è entrare decisamente nella totale astinenza.
Tu dirai, ma il bere è anche un comportamento sociale, che per molti rientra tutt'al più tra le abitudini alimentari. Questo è vero, tuttavia chi ha sempre bevuto vino o birra senza eccessi, in termini di rischi per la salute non rischia più degli astemi grandi malattie, ma chi ha abusato pesantemente di alcool, specie superalcolici, per un periodo significativamente lungo e continuativaamente, ha bisogno di un'astinenza totale per potersi ritrovare, da lì ai successivi 4-5 anni, nelle stesse condizioni di rischio di chi non ha mai bevuto.
Non mi stanno troppo simpatici, però sembra che funzionino molto bene, specie per la dipendenza psichica, gli alcoolisti anonimi.
In bocca al lupo.