Ho 69 anni; prendo una dose giornaliera di IPP (Rabeprazolo 10 mg) ormai dal 1992 senza soluzione di continuità. Il mio medico curante afferma che non ci sono soluzioni alternative (oltretutto senza visitarmi o prescrivermi esami). Avendo letto dei possibili danni che un uso prolungato può portare e dell'effeto di rebound che una sospensione può portare ho iniziato a prolungare l'intervallo tra una dose e l'altra. Invece di prendere una pillola dopo 1 giorno ho provato ad assumerla dopo un giorno e mezzo.
Per i primi due giorni è andata abbastanza bene. Al terzo giorno sono comparsi dolori intensi allo stomaco che si diramavano fino alla schiena, nausea, eruttazioni gonfiori bruciori allo stomaco e alla gola. Le chiedo quindi un consiglio. Sono condannato a prendere la pillola a vita o esistono soluzioni alternative? L'Helicobacter pylori è stato eradicato. Cerco di limitare l'uso dell'alcool (bevo 2 bicchieri al giorno di acqua con un po' di vino ai pasti), caffè (uno alla mattina) e grassi.
Vista la lunga durata della terapia che si protrae da così tanti anni, consiglierei di riconsiderare diagnosi e condizioni attuali, insomma tutto il quadro clinico, a partire da un'indagine endoscopica. Inoltre sarebbe opportuno, a mio avviso, effettuare un breath test al glucosio, e/o al lattulosio, per escludere una sovraccrescita batterica nel piccolo intestino. Cari saluti