Gentile Signora,
Comprendo la sua preoccupazione di Madre, e ritengo sia importante che lei abbia riconosciuto una serie di (presunte) dinamiche della relazione con suo figlio che secondo lei hanno contribuito ad alimentare in lui una bassa autostima.
Ma, mi permetta un paio di curiosità:
- per quale motivo continua a mettere in atto quelle medesime dinamiche, pur avendole comprese? (non riesce ad essere costante arriva sempre in ritardo quando glielo faccio notare evita il discorso...)
- suo figlio vive ancora con lei?
Per come la vedo io, potrebbe essere utile per suo figlio, qualora lui lo volesse e lo decidesse, di intraprendere un percorso psicoterapico che lo aiuti a comprendere il modo in cui tendenzialmente funziona e incrementare prima il senso di autonomia che ha di sè poi la propria autostima.
Cordialmente
Massimo Esposito
Psicologo/Psicoterapeuta