Gentile Signore
la risposta ai suoi quesiti è difficile in quanto mancano alcuni elementi imprenscindibili per cui mi limiterò a fornirLe le risposte che sono presenti nella Letteratura scientifica.
Prima di tutto è utile completare la stadiazione della malattia:1) quale valore di PSA l'ha spinta a sottoporsi a biopsia; 2) è utilissima una risonanza magnetica con bobina endorettale per valutare che la malattia sia confinata alla prostata; 3) nel caso che il PSA iniziale fosse superiore a 10 è utile una scintigrafia ossea (per valutare se la malattia non sia andata "oltre" la prostata.
A questo punto, considerato che la patologia sia confinata alla prostata vi sono due opzioni terapeutiche: la chirurgia e la radioterapia. La chirurgia (indipendentemente dalla robotica o dalla tradizionale) deve essere fatta da un bravo Collega Urologo in quanto gravata da due effetti collaterali: incontinenza urinaria( circa il 20%) ed impotenza sessuale (circa 8%). La radioterapia, a parità di tassi di cura, è gravata da da tassi di 8% e 1% di tossicità, rispettivamente. Inoltre è detta "non invasiva" in quanto non altera l'integrità corporea.
Una terza, e da non sottovalutare opzione, è la ormonoterapia: la somministrazione di farmaci, che bloccando i livelli di testosterone, bloccano la diffusione di cellule maligne.
Le consiglio di sentire il parere sia dell'Urologo sia del Radioterapista e soprattutto in base alla sua età, scegliere l'opzione che Le garantisce, a parità di tasso di cura, la migliore qualità di vita.
Cordiali saluti