Le caratteristiche del dolore (esempio: puntorio, oppressivo, urente), la sede e l’estensione della zona interessata (esempio: retrostenale, mammario, interessante un’area delle dimensioni di un polpastrello o di una mano), la durata (esempio: secondi, minuti o ore) e il modo di insorgenza (esempio: a riposo, durante sforzi o emozioni), sono tutte indicazioni da riferire al suo medico curante che li inserirà nel contesto clinico e riuscirà così a fornirle una possibile interpretazione del suo disturbo ed a programmare, eventualmente, gli accertamenti appropriati.