La risposta è ovviamente generica e non riferita al caso esposto poiché non è possibile
esprimere alcun giudizio su un fatto non conosciuto. Il pace-maker temporaneo (cioè
l’inserimento attraverso una via venosa di un catetere all’interno del cuore che lo stimola
in caso di battiti cardiaci molto bassi) è una procedura salvavita; la punta del catetere
viene “appoggiata” sulla parete interna del cuore. Tra le complicanze codificate c’è anche
il tamponamento cardiaco le cui probabilità purtroppo aumentano in caso di movimenti
dell’arto dal quale è stato inserito poiché gli stessi movimenti possono trasmettersi alla
punta del catetere che, come detto, è appoggiata ad una parete interna del cuore.