Gentile utente, capisco la situazione, ma, se suo marito è nell'ordine di idee che il problema ce l'hanno gli altri, o chiunque eccetto lui, diciamo che questo atteggiamento lascia poco spazio al contradditorio. Detto ciò, ahimè, debbo dire che rimane poco da fare: non si può costringere suo marito a fare un lavoro di psicoterapia contro la sua volontà, nè indurlo a cominciare un lavoro del genere per fare contento qualcuno.
Perchè un qualunque genere di intervento sia efficace, è indispensabile che suo marito sia pronto ad affrontare un percorso, che sia motivato e disposto. In assenza di queste credenziali, ogni modalità di aiuto è destinata a fallire.
Abbia pazienza, più che parlargli, lei non può. Arriverà il momento in cui suo marito sentirà la necessità di affrontare la situazione, e, per mia esperienza, solitamente questo capita quando si tocca il fondo.
Una consulenza con uno psicoterapeuta può aiutarla per fronteggiare meglio certe situazioni difficili.
Un caro saluto
Dr. Delogu
http://ipnosicagliari.blogspot.com