Buongiorno, mio marito soffre di cirrosi epativa scompensata HBV+ ed è in cura con lamivudina (100 mg/die). Dopo circa 6 mesi l'HBV-DNA è diventato negativo e ad oggi, dopo 9 mesi complessivi di terapia, l'HBV-DNA si mantiene negativo. Traddandosi di una cirrosi scompensata, adesso ci è stato suggerito di aggiungere l'adefovir (10mg a giorni alterni) in modo da aumentare l'efficacia della terapia e protrarre il più a lungo possibile l'effetto di inibizione sulla replica virale, ed evitare così eventuali e improvvise riacutizzazioni che potrebbero danneggiare ulteriormente il fegato. Il dosaggio di 10mg a gg alterni è stato motivato sulla base dello stato di funzionalità renale (creat. 0.9 - azotemia 46 - uricemia 7.4) - eventualmente da rimodulare in funzione della stessa. E' davvero utile aggiungere l'adefovir? So che ha effetti nefrotossici. Aggiungo che l'entecavir ci è stato sconsigliato poiché non sarebbe ancora stato approvato/raccomandato in caso di cirrosi scompensata. Vorrei un vostro gentile parere sulla questione (merito della terapia e dosaggio impiegato). Grazie molte.
Risposta del medico
Dr. Fegato.com
Sebbene la terapia dell’epatite B in cirrosi scompensata sia un campo in continua evoluzione, siamo d’accordo con quanto le è stato consigliato e sul dosaggio da impiegare dell’Adefovir.