Ricordo un congresso noiosissimo in cui tutti gli studiosi litigavano sulla dose di acido acetilsalicilico da somministrare per la prevenzione dell'ictus: c'è chi sostiene la dose di 100 mg (cardioaspirina), chi di 500 mg (aspirina e basta), chi invece tutt'altro farmaco (per esempio ticlopidina). Il dibattito si basa su tanti gruppi di tanti pazienti (cavie?), in cui i ricercatori contano le percentuali di ictus usando questo o quell'altro rimedio. Sinceramente, mi rendo conto che oggi molta ricerca medica va avanti così (è la "medicina basata sull'evidenza"), però mi ricorda sempre i polli di Renzo. Cioè, ragionando in tal modo nessuno saprà mai dire cosa è meglio fare specificamente per sua madre. Io, per quanto relativamente giovane, amo ragionare da vecchio medico di campagna: "primum, non nocere", meno dai meglio stai.
Saluti