Logo Paginemediche
  • Programmi
  • Visite
  • Salute A-Z
  • Chi siamo
  • MediciMedici
  • AziendeAziende
decorazione 1
decorazione 2
decorazione 3
decorazione 4
decorazione 5
decorazione 6
circle
circle
Esperto Risponde

Calcolosi cronica

Salve, mi chiamo Fabio, da circa 20 anni ho un problema alla ghiandola sottomand. sn. tumefatta a lenta ingravescenza, dove da più visite mi si conferma la presenza di consistenza duro-lignea; apprezzabile anche alla palpazione bimanuale del pavimento orale sin. ho eseguito fibroscopio rinolaringea senza evidenza di lesioni patologiche. Nel ringraziarla anticipatamente per la Sua disponibilità, Le chiedo se Le è possibile di darmi un Suo parere dopo aver letto il referto riportato qui di seguito, della recente (del 28/08/2012) TC DEL COLLO S/C MDC per lo studio corticale mandib e per la valutazione più approfondita della neoformazione.Dice:Presenza di artefatti legati a materiale protesico dentario con immagini di qualità non ottimale nello studio dell’orofaringe.In regione sottomandibolare sn si apprezza tessuto disomogeneamente captante il mdc con calcificazione centrale (calcolo salivare?) che sostituisce il tessuto adiposo normalmente rappresentato in tale sede ed anteriormente si spinge ad occupare lo spazio sottolinguale risultando indissociabile medialmente dal ventre del muscolo genioglosso, genio-loideo,ed inferiormente dal muscolo miloideo e dal ventre anteriore del digastrico; non definibile la ghiandola sottomandidolare di questo lato.Tale tessuto esternamente aderisce e circonda il profilo inferiore della mandibola e risale verso l’alto infiltrando il muscolo buccinatore; si associa assottigliamento dello spessore dell’osso corticale del ramo mandibolare specie sul versante mediale dove sono riconoscibili parcellari discontinuità associate a diffusa rarefazione della trabecolatura dell’osso midollare. Non alterazioni delle pareti del canale del nervo alveolare.Lieve ispessimento del muscolo platisma contiguo con aspetto modicamente disomogeneo del tessuto adiposo sottocutaneo.Un linfonodo iperdenso e con aspetto reattivo nel I livello A omolaterale.Non linfoadenopatie in sede L-C bilateralmente.Aumento volumetrico di entrambe le tonsille palatine omogeneamente captanti il mdc associato ad incremento di spessore della base linguale con obliterazione delle vallecole glosso-epiglottiche, verosimile espressione di ipertrofia del tessuto linfatico.P.S.: Inoltre, pur considerando ormai l’avenuta cronicità dell’infiammazione in questione(esistente da circa 20 anni), Lei pensa che una terapia antinfiammatoria sia farmacologica sia fisica (Laserteapia locale), mi potrebbe aiutare anche solo a contrastare i sintomi come l’iniziale deficit del labbro inferiore, o la lieve difficoltà di deglutizione?Rimango in attesa di una Sua risposta intanto La ringrazio per l’importante lavoro che svolge. Cordiali saluti, Fabio
Risposta del medico
Dr. Francesco Paparo
Dr. Francesco Paparo
Specialista in Chirurgia maxillo-facciale e Medicina estetica
Gentile Signore, Le riferite caratteristiche della tumefazione (lento accrescimento e calcificazioni intra-ghiandolari) fanno pensare ad una patologia cronica della ghiandola salivare conseguente ad un calcolo rimasto "imprigionato" in un dotto. Ciò ovviamente nei limiti di un consulto a distanza e di una TC esposta con il solo referto (tra l'altro saprà anche che questo tipo di richieste sono "irrituali" per il regolamento del forum). A parte questo Lei non mi riferisce una sintomatologia correlata (che pure io credo Lei abbia, visto che le è stata prescritta un'indagine diagnostica di secondo livello e che appaiono evidenti segni di infiammazione loco- regionale). Per tali motivi, Le consiglio di rivolgersi presso un centro vicino alla sua città che si occupi di chirurgia della ghiandola salivare (di competenza sia Maxillo-facciale che otorinolaringoiatrica) per valutazione. La ghiandola in questione, purtroppo, per posizione anatomica e per caratteristiche intrinseche, spesso, quando si ammala in maniera cronica e si "fa sentire" con insistenza, difficilmente guarisce in maniere spontanea. Non sono convinto che le terapie che lei ha menzionato possano risolvere in maniera efficace il suo problema. Inoltre, sappia che la difficoltà tecnica di un EVENTUALE intervento (Comunque di routine per un chirurgo specialista...) aumenta, coi rischi ad esso correlati, all'aumentare degli episodi di infiammazione. Perciò non indugi oltre. Spero di essere stato utile. Cordialità.
Risposto il: 21 Settembre 2012