Salve, ho 34 anni e da 4 anni ho una relazione stabile con il mio ragazzo, uomo che ad oggi considero il mio compagno e migliore amico e con il quale mi riesce facile immaginare il mio futuro e la creazione di una famiglia. Tuttavia da un anno e mezzo a questa parte il sesso (sempre stato brillante e fantasioso) è diventato un problema per noi, diradandosi drasticamente (1-2 volte al mese quando va bene) e riducendosi ad un atto intriso d’ansia, fatto più per dovere che per piacere. Complici molte dinamiche stressanti sia al lavoro che in famiglia, ci siamo entrambi inibiti e la tenerezza, che all’inizio era un porto sicuro in cui tornare, ha preso il sopravvento su tutto a livelli quasi imbarazzanti, tanto che quasi mi infastidisce (lui è molto affettuoso, ma ha un modo di approcciarsi a me che all’inizio ho assecondato, quasi bisognoso come un bambino che vuole costantemente essere accudito dalla mamma, con vocine leziose e coccole estreme) e non so più che fare. Abbiamo parlato varie volte del problema e cerchiamo di impegnarci entrambi per quantomeno incrementare la frequenza, ma l’atto mi risulta piatto e faccio un’immensa fatica ad eccitarmi ed ormai mi capita molto raramente di raggiungere l’orgasmo, mentre per lui sembra andare tutto quasi bene, non percepisce il calo di libido né la monotonia nell’atto in sé, che invece pesa moltissimo per me. Non so se finge per cercare di normalizzare il problema o se davvero per lui va bene così (pensiero che mi uccide). Non so più che fare e mi sento in crisi, perché non mi sento di lasciarlo nonostante io mi sia domandata molte volte se per caso fosse cambiato il mio sentimento nei suoi confronti o se magari non fossi portata per una relazione stabile, ma sono ancora convinta che si possa risolvere il problema e vorrei tentarci ancora, ritrovando la parte di me più passionale e la parte più fantasiosa del nostro rapporto. È ancora possibile? Cosa possiamo fare?
Gentile ragazza,
la sua frustrazione correlata con il profodo cambiamento delle vostre dinamiche sessuali è ben comprensibile.
Può capitare con una certa frequenza che, nel corso di una relazione stabile le necessità sessuali possano cambiare.
Ciò può avvenire per molteplici fattori sia fisici quali, ad esempio, malattie, cambiamenti dell'assetto ormonale (non sempre patologici, ma magari in grado di influenzare la llibido), farmaci....sia inerenti la sfera psico emotiva, quali stress, ansia, depressione, presenza di impulsi o fantasie non disvelati che possono emergere alla coscienza....
Tutti questi fattori possono avere un peso attenuato nelle prime fasi della relazione ove l'entusiasmo della novità e della scoperta reciproca permettono di accantonare le caratteristiche e i bisogni personali, che tendono poi a manifestarsi in tempi successivi, nel proseguo della routine.
Non sempre purtroppo la mutate esigenze possono avere pari incidenza e tempismo nei due partner.
Si vengono così a creare discrepanze e insoddisfazioni.
Come lei ha giustamente notato il dialogo può essere utile, ma non è risolutivo.
In casi simili sarebbe consigliabile una visita sessuologica di coppia presso un medico di vostra fiducia, possibilmente con particolare preparazione in tale campo, per poter valutare in manier comprensiva le problematiche fisiche e/o psico-emotive che potrebbero essere alla base dell'attuale difficile situazione.
Cordiali saluti
dott. Piergiorgio Biondani.