Salve.
Ho 83 anni ed a causa di un ricovero di circa 1 anno fa di diversi giorni per un’infezione allo stomaco poi guarita, porto il catetere vescicale da allora. Poiché ero sempre a letto.
Tornato a casa l’ho tenuto perché così non ero costretto ad alzarmi continuamente per il bagno. Anche perché da ecografia ho la prostata abbastanza ingrossata. L’Urologo mi fa sostituire il catetere ogni 30 giorni. Talvolta faccio le analisi delle urine con antibiogramma e mi esce infezione e mi viene dato antibiotico specifico. In questi mesi non ho fatto la c.d. ginnastica vescicale che mi aveva consigliato. Solo pochissime volte. Diciamo che mi sono abituato a stare così. Ma ora i Miei Figli vorrebbero farmi provare a togliere il catetere. Io ho paura dell’incontinenza. Anche per via di questa prostata ingrossata. Cosa rischio se provo a far rimuovere il catetere?
Vorrei un consiglio per favore. Grazie.
Caro signore, la rimozione di un catetere vescicale non procura nessun danno salvo quella frequenza minzionale (pollachiuria diurna e notturna) che può affliggerla almeno per un mese, dopo si deve calcolare ecograficamente (ogni settimana) la quantità di residuo urinario in vescica post- minzione spontanea. Se il" residuo" è superiore a 100-150 ml. si deve rimettere il catetere oppure sottoporsi a intervento di "TURP":
Saluti.