Vorrei raccontarvi cosa mi è capitato. Una mattina di circa 4 mesi fa al mio risveglio mi sono accorta di avere la mano destra poco sensibile, facevo fatica a prendere le cose, non riuscivo a scrivere. Tutto ciò è durato parecchi giorni. Mi sono così sottoposta ad una visita neurologica. Sono seguiti molti esami e la risonanza magnetica ha evidenziato: "presenza di un'area focale di alterato segnale, priva di CE, a carico del
Peduncolo cerebrale sinistro, compatibile con piccola lacuna ischemica". In seguito ho fatto l'ecocardiogramma, il doppler transcranico con mdc e l'ecocardio transesofageo arrivando a questa conclusione:
Pervietà del forame ovale, in quanto l'esame ha dimostrato il passaggio precoce (2° battito) di numerose microbolle in
Atrio sinistro sia in condizioni basali, sia dopo manovra di Valsalva. Valvola aortica tricuspide. Assenza di formazioni trombotiche in atrio e in auricola sinistr. La mia domanda è questa: Quali sono i rischi a cui vado incontro se dovessi sottopormi alla chiusura del forame ovale per via percutanea? Quali le conseguenze in un futuro visto che questa tecnica è piuttosto recente? E se non facessi nulla la cardioaspirina è sufficiente? Anni fa come si curava la pervietà del forame ovale? Secondo voi qual è la strada da seguire? Si può affermare che la causa dell'ischemia sia la conseguenza della pervietà del forame ovale? Vi ringrazio anticipatemente.