Il fatto che il paziente abbia un PM (pace-maker) è ininfluente sul processo di constatazione del decesso. Il decesso si constata per la totale ed irreversibile assenza di attività meccanica cioè del polso e della pressione arteriosa ed invariabilmente deve essere associato ad irreversibile arresto dell’attività respiratoria, e a segni neurologici quali: assenza dei riflessi “arcaici” (quale il riflesso corneale), assente risposta agli stimoli dolorosi, midriasi fissa. Questi i rilievi clinici. In caso si esegua un ecg si dovrebbe constatare la presenza del solo “spike” (stimolo) del pace-maker non seguito da attività elettrica o se questa è presente non è strutturata in complessi organizzati (complessi agonici).