Egregi Dottori, sono un ragazzo di 25 anni che dal 2008 ha iniziato a portare gli occhiali per alcuni difetti visivi da lontano (-1.25 e -.075). Lavorando quotidianamente con i computer, nel tempo ho sempre avuto qualche episodio di affaticamento degli occhi dal non vedere perfettamente a fuoco anche con gli occhiali, a lacrimazione eccessiva a leggeri bruciori. Nel tempo non ho mai dato molta importanza a questa cosa anche perchè credevo fosse "solamente" colpa dell'eccessivo uso del pc e in qualche altra visita oculistica che ho fatto non hanno mai rilevato nulla di anormale se non riconfermami gli attuali occhiali.
Recentemente, stanco di questa situazione che per me non sembrava normale, mi sono rivolto a uno specialista che a seguito di un controllo approfondito ha avanzato l'ipotesi che fosse presente un cheratocono. A seguito di una topografia corneale di qualche settimana fà la diagnosi è stata confermata e sono in attesa del secondo appuntamento dallo specialista il 10 Aprile per portare e discutere i risultati. Mi spiace che purtroppo non ci sia la possibilità di condividere con voi la scansione della topografia in quanto avrei avuto il piacere di ricevere anticipatamente qualche parere e ascoltarne diversi.
Vi riporto qui qualche risultato testuale nel caso potessero risultare utili: Sink OD 48.5D (6.96mm) @18° 54.33D (6.21mm) @ 108° 5.83D Sink OS 48.66D @6.94mm) @169° 51.5D (6.55mm) @79° 2.84D Best Fit Sphere 56.31 54.31 Colgo più che altro per chiederVi quali siano al giorno d'oggi le terapie utilizzate per questo tipo di problema. Ho letto che le terapie possono andare dalle lenti rigide, al cross linking fino al trapianto di cornea nei casi piu gravi. è possibile curare la malattia oppure si può solo fermare? Ringraziando anticipatamente per i Vs consigli Cordiali Saluti Alessandro
Dai dati presentati si tratta probabilmente di un cheratocono, se come è probabile, vista la giovane età, è in fase evolutiva il mio consiglio è di procedere il più rapidamente possibile al Cross Linking, tecnica poco invasiva, ripetibile e gravata da ridotti rischi, tale intervento stabilizza la cornea prevenendo ulteriori sfiancamenti che porterebbero in ultima analisi al trapianto di cornea.