Il carcinoma vescicale e' molto spesso un carcinoma multifocale. Questo significa che dopo un'asportazione locale (con conservazione della vescica) e' possibile che si formino altri carcinomi.
L'asportazione locale (cosiddetto trattamento conservativo) e' giustificata perche' :
1) di norma i successivi tumori iniziano pressoche' sempre con papillomi (cioe' lesioni protrudenti all'interno della vescica) che possono essere visti e asportati con le periodiche cistoscopie
2) le instillazioni locali intravescicali di chemioterapico riducono (ridurre non vuol dire azzerare!) significativamente il rischio di riformarsi di altri tumori vescicali.
3) l'alternativa sarebbe l'asportazione totale della vescica, che comporterebbe una mutilazione permanente senza (almeno per i tumori che come quello di Suo marito non invadono la tonaca muscolare) un significativo aumento della sopravvivenza.
Il trattamento conservativo e' il trattamento di scelta in tutto il mondo tecnicamente avanzato.
Sul tipo di farmaco da usare per le instillazioni e soprattutto sulla durata del trattamento non mi risulta vi siano sicure certezze scientifiche. Tradotto in termini semplici, dopo un periodo minimo necessario, non vi sono certezze che una sospensione della terapia (temporanea o definitiva) abbia effetti dannosi sul futuro del paziente. Quindi non si preoccupi troppo per la sospensione che e' stata decisa.
Inoltre, qualsiasi trattamento medico, in particolare la chemioterapia nelle sue varie forme, ha effetti collaterati. Suo marito li ha avuti. Sarebbe intelligente (e doveroso) informare il paziente dei possibili effetti collaterali prima dell'inizio della terapia.
Spesso gli effetti collaterali guariscono spontaneamente con il proseguimento della cura, pertanto la comparsa di un effetto collaterare non impone obbligatoriamente la sospensione del trattamento.
Una vescica infiammata e' problematica da diagnosticare e da trattare. Tradotto: quelle protuberanze che Le hanno defito come "adenomi" potrebbero essere dei veri papillomi (quindi da asportare) oppure dei semplici granulomi infiammatori, ma in una vescica molto infiammata ogni atto chirurgico puo' avere un rischio maggiore di complicanze e spesso anche l'anatomo-patologo non riesce a dare una risposta certa sulla natura delle vegetazioni protrudenti che siano state asportate.
E' per tutte queste ragioni che ritengo che la scelta dei curanti di sospensione delle instillazioni e rivaluazione dopo un congruo periodo di tempo sia una scelta corretta.
Mi scusi se sono stato prolisso.
dott. Piero Gaglia