Un intervento per un carcinoma del colo-retto, che abbia gia' dato metastasi a distanza non operabili, non migliora la sopravvivenza del paziente. Anzi talora la riduce, perche' la diminizione delle difese immunitarie secondaria a ogni trauma (intervento chirurgico compreso) puo' accelerare la crescita delle metastasi stesse.
In linea di massima si interviene, a scopo palliativo, sul tumore primitivo quanto questo da' sintomi: sanguinamento (che pero' non quasi mai severo da non essere contollabile con trasfusioni), occlusione instinale (che pero' puo' essere spesso risolta con un trattamento endoscopico), dolori non controllabili dalla terapia antalgica.
La speranza e' che la chemioterapia dia una risposta ottimale e, caso non del tutto eccezionale, le lesioni epatiche rientrino nei limiti dell'operabilita'. Allora l'indicazione all'intervento puo' essere modificata.
dott. Piero Gaglia
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