Buongiorno, circa 5 anni fa ho conosciuto un uomo e ci siamo innamorati. Lui però era sposato con figli anche se mi disse che il suo matrimonio era finito da tempo. Non potevamo stare l’uno senza l’altro ed infatti un anno fa causa continue incomprensioni con la moglie ha deciso di lasciarla e siamo andati a convivere. Io ero felicissima di questa sua scelta ben sapendo che non avrebbe mai tagliato i ponti con la moglie a causa dei figli, ne ha due: uno di 15 ed uno di 23 anni. Io invece non ne ho.
A fine anno lui e sua moglie si sono separati consensualmente ma a fatti non è cosi. La moglie infatti gli sta rifacendo ripagare il torto subito, facendogli pagare le spese rimaste in sospeso oltre al mantenimento del figlio. Non parla con lui direttamente ma tramite il figlio più grande, creando a quest’ultimo confusione nella testa perché non riuscendo a rimanere neutro una volta parteggia per uno ed una volta per l’altro. Tutto ciò nel mio compagno crea astio che chiaramente si riversa nella nostra relazione. Io cerco di essere il più neutrale possibile, ma nonostante ciò noto in lui una certa amarezza. Sapere che la moglie ce l’ha con lui, che non ci voglia parlare gli crea disagio.
Poi un bel giorno la ex moglie lo ha chiamato. Era contento perché lei era tranquilla e non hanno litigato. Ero felice per lui, anche se mi ha detto che lei non lo vuole vedere di persona fino a quando non l’ha dimenticato. Gli ho risposto che sarà impossibile fare ciò, non si possono dimenticare le persone sia nel bene che nel male. Non glielo avessi mai detto, ha cominciato ad urlarmi contro che devo capirla, che sta passando un brutto periodo, che questo è il suo modo di agire ed io lo devo rispettare! Mi ha detto che lui le vuole bene anche se mi dispiace sentirmelo dire, ma ci è affezionato visto che hanno condiviso 20 anni della loro vita insieme. Ha aggiunto poi che abbiamo fatto bene a cercare una casa in affitto, perché lui nella sua casa con me (ci vive la sua ex moglie con i figli, quindi non capisco come potevamo abitarci noi) non ci avrebbe vissuto perché piena di ricordi della sua vita coniugale (io non ho mai fatto richieste del genere), ed ha concluso dicendo che mai mi porterà nei luoghi in cui è stato con la sua famiglia perché non gli tornerebbe vederci me invece di loro.
Mi sono sentita offesa e gli ho replicato che dai suoi discorsi si deduce che sia io che la causa di tutti i suoi problemi. Mi ha risposto che è inutile parlare con me perché non lo capisco. Per lui è normale che una persona che si sta separando attraversi queste fasi. Io non so più che cosa fare con lui, quelle parole mi hanno devastata. Cosa posso fare?
Salve, questa è una situazione molto delicata e complessa, comunque possiamo tentare di dare una risposta che non potrà che essere parziale. Il punto centrale è la problematica del rispetto dei confini nei confronti della ex moglie e dei figli e del modo in cui il suo compagno vede i suoi consigli sulla relazione coi figli.
Nella mia esperienza, è quasi sempre motivo di conflitto quando lui o lei danno consigli sui figli dell'altro, anche quando sono dati a fin di bene, vengono sentiti dall'altro come invadenza e frutto della insofferenza, e in taluni casi di gelosia. Quindi questi consigli sono percepiti come poco obiettivi e negativi, e poco utili nell'aiutarlo a gestire i rapporti con ex e figli.
Inoltre possiamo dire che il timore che la sua relazione possa essere minacciata sembra essere solo una sua paura (ansia da separazione?). Non si deve quindi preoccupare troppo, né esercitare un "controllo" sulla situazione e cercare di avere fiducia in lui e nella sua capacità di gestire le cose. Si occupi eventualmente solo di come si sente e lo aiuti a distrarsi e a gestire lo stress. Si ricordi che i consigli, in questa situazione con ex e figli, vanno dati sempre con parsimonia e solo quando richiesti. Saluti