Gentile signora, nella mia ultima risposta ho tenuto conto di quanto avevo scritto in precedenza (S200957083) e proprio in relazione alla sua precedente richiesta ho proposto il mio punto di vista.
Ho idea - ma, è chiaro: tutta da dimostrare - che sua figlia sia abbastanza abbandonata a se stessa, almeno fin quando non esprime chiaramente un suo problema. Ipotizzo anche (ed è per questo che suggerisco un approfondimento diretto) che la funzione genitoriale - padre e madre - non sia sufficientemente presente nella sua funzione educativa e pedagogica. In questo sfondo da me ipotizzato, vedo la mamma alle prese con le sue angosce e il papà del tutto fuori della scena; la figlia cerca di esercitare un comportamento del tipo "adulto", pur non avendo la necessaria esperienza e competenza: Come se - e ripeto: "come se" - non potendo contare su un adeguato supporto (quello che io ho chiamato affettività positiva), fosse costretta a inventarsi un suo ruolo sull'impronta di una forma falsa emancipazione che è costretta ad imitare dagli altri piuttosto che improntarla sui valori trasmessi dalla coppia genitoriale.
Mi ripeto ancora una volta: la ipotesi proposta ha bisogno di essere confermata da una serie di colloqui clinici gestiti da un/una professionista esperto/a.