Ho un ustione di 2 grado profondo ( prendo la definizione dal referto del ps) ad un piede, sono sotto cura presso il policlinico, all'ultima medicazione, la seconda per precisione, hanno provato a praticarmi il curretage su una parte della ferita coperta da fibrina. Più che una medicazione mi è parsa una vera tortura, e dopo aver assodato che era ancora troppo attaccata, hanno rimandato il resto della tortura alla prossima medicazione. Ora, facendo bagni in amuchina cercherò di togliere io lo strato di fibrina, con calma e tenendo ben umida la parte, non a secco come mi è stato praticato in sede di medicazione, nel caso non riesca nel mio intento,posso rifiutarmi di essere sottoposta a tale tortura? Capisco di essere in infortunio e che la mia guarigione debba avvenire in tempi brevi, ma mi sembra assurdo, in Italia nel 2018 dover praticare una medicazione così invasiva, a secco e senza nessun tipo di anestetico o analgesico locale. Ringrazio si da ora, chiedendomVi di rispondermi entro il 21 dicembre, se possibile, in quanto data della prossima medicazione.