Cercheremo di fare un poco di ordine nella serie di quesiti che lei ci pone. Prima di tutto, per quanto riguarda la biopsia epatica, essa non è un elemento necessario per intraprendere la terapia con IFN, ma è estremamente utile per conoscere il grado di danno epatico e se sussistano altre componenti in grado di spiegare il danno epatico in associazione al virus C. La biopsia epatica, tuttavia, non è prevista quale esame obbligatorio per iniziare la terapia. Anche se la terapia avesse un effetto di rallentare l’evoluzione della epatite cronica, sarebbe comunaque utile effettuarla. Tuttavia l’obiettivo della terapia è portare alla scomparsa del virus ed alla normalità dei valori delle aminotransferasi e della infiammazione epatica. Se le condizioni del fegato non sono alterate, cioè non sussiste una infiammazione, allora non è neppure indicato il trattamento, ma è giustificato un atteggiamento basato su controlli clinici periodici. Valori standards di viremia non esistono, in quanto la viremia deve essere assente. La entità della viremia è solo un parametro che può dare qualche informazione sulle probabilità di risposta alla terapia ed è normale nonché frequente constatare che i valori di viremia possono avere delle ampie oscillazioni nello stesso paziente anche in tempi brevi.