Gent. Sig.ra
Scusi il termine "incredibilmente". Voglio solo dire che un'evoluzione cosi' favorevole della carcinosi peritoneale con sola chemioterapia sistemica (che di solito e' inefficace nelle metastasi) e' del tutto non frequente.
Questo dimostra che ogni soggetto fa storia a se', al di la' delle probabilita' statistiche.
Per quanto riguarda la vertebra, il trattamento piu' logico, a mio avviso, e' una radioterapia mirata, che e' utile, almeno per il controllo del dolore a lungo termine, sia che si tratti di un crollo vertebrale dovuto a una erosione metastatica oppure che sia dovuto a una semplice osteopenia non neoplastica.
Per quanto riguarda il quadro clinico in generale, ho troppo pochi dati per esprimere un parere. Il primo quesito e' capire se si tratti di una carcinosi peritoneale secondaria a un tumore (intestinale a esempio) oppure sia una carcinosi primitiva (da mesotelioma peritoneale a esempio). Mi sembra di capire che questa diagnosi differenziale non sia stata possibile.
Il trattamento specifico della carcinosi peritoneale e' la chirugia radicale con chemioipertemia. Trattamento complesso, ricco di complicanze, la cui indicazione deve essere attentamente valutata, ma l'unico che di norma puo' dare (purtroppo solo in un 20% dei casi nei quali e' fattibile) una lunga sopravvivenza.
Il cancro puo' essere considerato (con molta approssimazione e fantasia) un parassita del corpo umano, cosi' "stupido" da finire per uccidere il corpo parassitato e quindi a determinare la sua stessa morte. Questo rapporto (o lotta, se si preferisce) puo' avere momenti anche lunghi di temporaneo equilibrio, come nel caso di Suo padre.
Il problema clinico e' quello se sia opportuno intervenire con una "cura", perche' prima o poi, di norma, il tumore rompe a suo favore questo equilibrio oppure se aspettare perche' la cura portebbe si' essere efficace ma anche anticipare la rottura dell'equilibrio tumore-ospite.
Il "che fare" e' una decisione impegnativa che richiede un profondo studio del caso.
A Sua disposizione
dott. Piero Gaglia