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Esperto Risponde

ed effetti collaterali

gentile dottore,volevo sapere quali sono gli effetti collaterali dei farmaci incretino-mimetici.Ho letto su molti siti di pancreatiti e di tumori alla tiroide.Inoltre volevo sapere se una volta stabilizzati i valori della glicemia con i farmaci si puo'man mano eliminarli e controllare il diabete(di tipo 2) solo con la dieta e l'esercizio fisico.cordiali saluti
Risposta del medico
Concetto Corso
Concetto Corso

GLP-1 E INCRETINO-MIMETICI:
UNA NUOVA CLASSE DI FARMACI
PER IL TRATTAMENTO DEL DIABETE DI TIPO 2
 Complessivamente,
sono tre i gruppi di sostanze, oltre allo
stesso GLP-1, che perseguono un effetto incretinomimetico:
ormoni naturali simil-GLP-1 (exendin-4),
analoghi sintetici del GLP-1 e inibitori dell’enzima
DPP-IV (tab. I).
La forma sintetica di exendin-4, denominata exenatide,
rappresenta il composto maggiormente investigato
tra tutti gli incretino-mimetici e il solo, al
momento, approvato dalla FDA e approdato all’impiego
clinico in USA.   Gli
effetti indesiderati erano rappresentati soprattutto
da nausea e, in misura inferiore, vomito, peraltro in
progressiva diminuzione con il proseguimento del
trattamento. La riduzione del peso non risultava
dipendere dalla induzione di nausea. L’incidenza di
ipoglicemia è risultata superiore rispetto al placebo
solo nei casi già in trattamento con sulfonilurea (10,
11), mentre non risultava incrementata nei casi nei
quali exenatide veniva aggiunta alla sola metformina
(9).
Di exenatide è attualmente in fase di studio una
forma ritardo (LAR) che ne consentirebbe la somministrazione
a intervalli di giorni.
Analoghi sintetici del GLP-1: liraglutide e altri.
L’analogo sintetico del GLP-1 in più avanzata fase di
sperimentazione è liraglutide

 Un approccio
differente rispetto agli analoghi del GLP-1, ma con un
simile razionale incretino-mimetico, è quello che si
basa sull’impiego di farmaci inibitori dell’enzima DPPIV
mirato a potenziare l’azione di GIP e GLP-1 endogeni.
Diverse molecole con attività di inibizione del DPPIV
e somministrabili per via orale sono state messe a
punto e una di queste, vildagliptin (in origine noto
come LAF237) è già stato valutato nell’ambito di
studi estesi di fase III, dimostrando una buona efficacia
in termini di controllo glicemico, sia a digiuno,
sia post-prandiale. Altre molecole di questa categoria,
come sitagliptin  e BMS-477118
 L’inserimento di
questi presidi è da considerarsi aggiuntivo e sinergico
e non sostitutivo dei farmaci attualmente disponibili.

4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego liraglutide 
non deve essere usato nei pazienti affetti da diabete mellito tipo 1 o per il trattamento della
chetoacidosi diabetica.
Non è un sostituto dell’insulina.
L’aggiunta di liraglutide in pazienti già trattati con insulina non è stata valutata e pertanto non è
raccomandata.
L’esperienza clinica nei pazienti affetti da insufficienza cardiaca congestizia di classe I-II secondo la
NYHA (New York Heart Association) è limitata. Non vi è esperienza clinica nei pazienti affetti da
insufficienza cardiaca congestizia di classe III-IV secondo la NYHA.
L’esperienza clinica nei pazienti affetti da malattia infiammatoria intestinale e gastroparesi diabetica è
limitata, pertanto liraglutide  non è raccomandato in questi pazienti. L’uso di liraglutide è associato a
reazioni avverse gastrointestinali transitorie, tra cui nausea, vomito e diarrea.
L’uso di analoghi del GLP-1 è stato associato al rischio di pancreatite. Sono stati segnalati pochi casi
di pancreatite acuta. I pazienti devono essere informati del sintomo caratteristico della pancreatite
acuta: dolore addominale intenso e persistente. In caso di sospetto di pancreatite, la somministrazione
di liraglutide e di altri farmaci potenzialmente sospetti deve essere interrotta.
Negli studi clinici sono stati riportati eventi avversi tiroidei, compresi aumento della calcitonina
plasmatica, gozzo e neoplasia tiroidea, in particolare nei pazienti con patologie tiroidee preesistenti
I pazienti trattati con liraglutide in combinazione con una sulfanilurea potrebbero essere soggetti a un
rischio maggiore di ipoglicemia. Il rischio di ipoglicemia può essere ridotto
diminuendo la dose di sulfanilurea.
Segni e sintomi di disidratazione, compresi compromissione renale e insufficienza renale acuta, sono
stati riportati nei pazienti trattati con liraglutide. I pazienti trattati con liraglutide devono essere informati
del potenziale rischio di disidratazione in caso di effetti indesiderati gastrointestinali e prendere
precauzioni per evitare deplezione dei fluidi.
.

I dati riportati sono quelli della scheda tecnica della liraglutide.

Sarebbe opportuno quindi prima di utilizzarli attenersi strettamente ad una alimentazione adeguata e a un attività fisica moderata, se non controindicata.

Cordiali saluti

Dott. Corso Concetto

Diabetologo

Risposto il: 16 Maggio 2012