Cara Signora, la Sua esperienza è certamente scioccante per Lei e per Sua figlia, ma mette in allarme anche i sanitari che debbono procedere ad una nuova vaccinazione.
D'altra parte il vaccino antivaricella è un vaccino fatto con virus attenuato come quello del morbillo, rosolia e parotite. E quindi ci può essere il rischio di una nuova reazione.
Il problema però potrebbe essere visto anche in altro modo. La varicella è una malattia virale, facilmente diagnosticabile (soprattutto in periodo epidemico) e che è possibile curare con farmaci specifici. Tali farmaci sono in grado di attenuare in modo determinante la malattia se dati molto precocemente (alla comparsa delle prime lesioni cutanee) e sono routinariamente usati da molti pediatri.
La domanda potrebbe quindi essere posta in questi termini: è meglio fare il vaccino e correre il rischio di una possibile nuova manifestazione come quella che ha avuto o è meglio aspettare che la malattia si manifesti e curarla tempestivamente? Io propenderei per questa seconda ipotesi anche se non c'è nessuna possibilità di prevedere se la malattia anche attenuata non possa dare qualche reazione neurologica a Sua figlia.
Saluti cari e Auguri!