Gentile Signore,
sinceramente mi rammarico assai che lei non abbia posto queste domande essenziali ai colleghi che l'hanno operata, poiché nessuno meglio di loro è in grado di darle le risposte in modo più circostanziato. D'gni modo ... A distanza di un mese da un intervento piuttosto invasivo come una prostatectomia radicale è ancora abbastanza normale percepire dei fastidi nella zona operata, che sono molto variabili da caso a caso sia come localizzazione che come intensità. Quanto lei ci riferisce (anche il dolore all'erezione) rientra in questo genere di disturbi, che hanno un carattere transitorio ed in genere si risolvono gradualmente entro i 40-60 giorni. I tempi di ripresa generale sono molto soggettivi, d'ora in avanti direi che non ci sono controindicazoni a svolgere una vita attiva, ma nessuno meglio di lei potrà giudicare la sua tenuta fisica. Se i tempi non sono ancora maturi, il suo fisico non mancherà di farglielo capire in qualche modo, d'ogni modo se la prenda calma, pur confidando che un'attività "normale" non può compromettere in alcun modo gli esiti dell'intervento. La prostatectomia radicale influisce certamente sulla funzione sessuale, in modo molto variabilea seconda delle modalità dell'intervento, con maggiore o minore salvaguardia dell'innervazione genitale. Il supporto farmacologico (Cialis) è necessario almeno inizialmente a migliorare l'erezione, ma anche la sensiblità è destinata a modificarsi, pertanto la percezione dell'orgasmo potrà avvenire, ma in modo abbastanza diverso rispetto a prima ed ovviamente con una "eiaculazione secca", poichè le vie seminali sono state definitivamente interrotte e non vi sono più nè la prostata nè le vescicole seminali.
Saluti