Secondo il parere del medico gastroenterologo, che ha in cura mio padre da due anni, la condizione epatica non è proprio disperata ma pur seguendo scrupolosamente diete con scarse proteine animali e utilizzando abitualmente lasssativi che favoriscono almeno 2 evacuazioni giornaliere si verificano spesso fenomeni di encefalopatia. Nel mese di febbraio ha subito un intervento di ernia inguinale in anestesia totale. Nelle situazioni più critiche utilizziamo rifaximina nella posologia più appropriata ma ultimamente questo rimedio farmacologico diventa sempre meno efficace, costringendoci ad iniettare per endovena glucosio e amminoacidi ramificati. Cosa possiamo fare? Quali prospettive per il futuro? Sarebbero necessari controlli specifici? Quali?
Risposta del medico
Dr. Fegato.com
Purtroppo la situazione che descrive è quella di un paziente con cirrosi epatica e scarso residuo funzionale epatico. Per tale condizione non si può ipotizzare alcuna terapia risolutiva se non, in alcuni casi, il trapianto di fegato.