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Esperto Risponde

Genitori separati

Buonasera. 3 messi e mezzo fa ho lasciato mio compagno, con cui ho un figlio di 3 anni e mezzo, dopo una relazione di 7 anni molto pesante, di qui ultimi 3 anni l'ho mantenuto io.Mi diceva sempre che se non faccio come dice lui si sarebbe suicidato. Alla fine ho trovato il coraggio di lasciarlo. Dopo i problemi sono peggiorati. Un giorno minacciava e il giorno dopo mi diceva che mi ama. Quando stavo davanti a lui faceva finta di sentirsi male, di svenire, di avere un infarto....ma appena me ne andavo guariva! Fino a quando ha iniziato a dire al bambino, che e tutta colpa della mamma, che mamma ha distrutto la famiglia, che mamma l'ho fa soffrire, che devi dire alla mamma che l'ho deve baciare, abbracciare, dormire con lui.... lo sta usando contro di me. Non accetta che io non voglio più stare con lui . Adesso ha paura che io mi metto con qualcuno, e mi chiama sempre per dirmi che lui la fa finita, per farmi vedere che sta piange.... Non gli ho chiesto il mantenimento per il figlio, e lo può vedere e prendere quando vuole lui. Qualche giorno fa ha avuto una reazione molto bruta, non voleva farsi toccare ne da me ne dal fratello, che ama più di ogni cosa, forse anche da me e dal padre. Ha 19 anni. Mi scuso se ho scritto cosi tanto, ma la mia domanda e...cosa devo fare ? Devo preoccuparmi quando il bambino sta con lui? Quando e il momento di prendere provvedimenti? Non voglio più tornare con lui, ma non voglio che mio figlio soffra, o stia in pericolo Grazie mille a chi risponderà !

Risposta del medico
Specialista in Psichiatria

Si rivolga ai servizi sociali e/o ad un avvocato. I limiti vanno definiti e posti ed i comportamenti a carattere ricattatorio, quali Lei a riferito da parte del padre di Suo figlio, vanno segnalati a chi di competenza; eventualmente, da quanto Lei riferisce, sembra che sia più il Suo ex compagno che necessita di attenzione psicologica o psichiatrica. Tutto ciò va fatto proprio al fine di tutelare il bambino dall'essere "usato" nel conflitto genitoriale. Se Lei non ce la fa da sola si faccia aiutare nel percorso da qualche familiare e/o da una/o psicologa/o.

Risposto il: 27 Marzo 2019