Gent.mo Dottore , ho 46 anni e faccio il Poliziotto, nel mese di giugno 2007 ho avuto una Ischemia cardiaca. Dopo aver fatto una coronarografia con i seguenti risultati :
IVA: di medio calibro, presenta una lesione aneurismatica sul suo tratto prossimale, presenta stenosi significative sul tratto medio, al massimo dell’80%.
MO: di medio calibro presenta una stenosi significativa sul tratto prossimale.
DX: presenta stenosi significative al 70%nel suo tratto prossimale e tratto medio, stenosi significativa nel suo tratto prossimale di postero_laterale destra.
A tal punto i cardiochirurghi dell Sant’Anna Hospital di Catanzaro decidono l’intervento di rivascolarizzazione miocardia.
Il giorno 30 del mese di giugno. Lo scrivente viene sottoposto a relativo intervento con ottima riuscita.
Durante il post operatorio non si evince nessuna anomalia basta pensare che il giorno 13 settembre vengo sottoposto a prova da sforzo con la seguente diagnosi:
Test ergometrico max per fc (condotto in terapia con beta bloccanti) negativo per sintomi e segni ecg-grafici di ischemia miocardioca inducibile. Normale la fase di recupero normale incremento dei valori di pa. Assenti aritmie ipercinetiche.
Dopo questo risultato il sottoscritto inizia una attivita fisica e ogni mattina facevo circa una decina di km in bici con moderazione e, tutta questa situazione mi era sembrata un sogno avendo dimenticato le fasi brutte passate dopo l’intervento.
Il giorno 12 Novembre sento un malore generale con piccolo dolore al petto e alle braccia.
Mi porto in ospedale dove, si evince da un elettrocardiogramma, che vi era qualcosa che non andava, inoltre mi fanno il prelievo del sangue e la Troponina arriva a 9, e il CK-MB a 61.5.
Mi consigliano di sottopormi a una coronarografia di controllo, dalla quale risultera’;
TC: normale per calibro ed estensione, esente da stenosi;
IVA: occlusa al tratto prossimale;
CX: presenta irregolarita’ prossimale e da’ origine a un primo ramo del margine ottuso occluso all’origine;
DX: occlusa al tratto prossimale si riabita nella sua porzione distale tramite circolo collaterale eterocoronarico. Si segnala stenosi critica a livello del ramo interventricolare posteriore.
BY PASSGRAFIA
LIMA-IVA: pervia l’arteria mammaria interna sx anastomizzata distalmente al ramo interventricolare ant. al quale garantisce buon flusso anterograto e retrogrado;
LIMA- RIMA-MO: pervia l’arteria mammaria inerma dx anastomizzata latero-lateralmente all’arteria mammaria interna sx per rivascolarizzare il ramo marginale ottuso,al quale garantisce buon flusso anterograto e retrogrado;
AO-IVP di DX: funzionalmente occluso il graft venoso per l’arteria coronaria dx.
Al termine dell’esame diagnostico si procede a disostruzione di DX mediante PCI.
Descrizione intervento
Si oltrepassa l’ostruzione mediante filo guida che viene posizionato nella porzione distale del vaso e si effettua predilatazione con pallone di diametro 2.5 lungo 20 mm disteso a 8 atm, lungo tutta la coronaria; successivamente si posiziona stent TAXUS lungo 32 mm con pallone di diametro 3.0 a livello del tratto prossimale a 18 atm. Successivamente si posiziona ulteriore stent TAXUS lungo 32 mm disteso con pallone 2.75 a 16atm, a livello del tratto medio; infine si effettua sovradistensione di entrambi gli stent con pallone a complianza variabile di diametro 3.25 lungo 20 mm distesi rispettivamente a livello dello stent distale a 16atm,a livello dello stent prossimale a 20 atm.
CONCLUSINE: buon risultato agiografico finale con flusso TIM13.
Tutta quest’ultima situazione non mi da tranquillita’ ed è per questo che umilmente le chiedo un suo parere.
BENEVOLE di una sua risposta anticipatamente ringrazio.
Di Meo Marciano
Risposta del medico
Paginemediche
Si è chiuso il bypass venoso per la coronaria destra ed è stata effettuata angioplastica con applicazione di 2 stent medicati che hanno ripristinato il flusso nella coronaria. A questo punto farei un ciclo di riabilitazione. Auguri.